Star Wars LEGO: Holiday Special, recensione dello speciale su Disney Plus

La recensione di Star Wars LEGO: Holiday Special, lo speciale natalizio appena uscito su Disney Plus.

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a cura di Fiorenzo Delle Rupi

Basta un’occhiata al titolo, che già da solo strizza l’occhio a uno dei capitoli più antichi e discussi della lunga epopea stellare che ci tiene compagnia dal 1977, per cogliere la cifra di Star Wars LEGO: Holiday Special, questo speciale d’animazione di 47 minuti che Disney+ ci ha appena regalato sugli schermi domestici: ironia, mille occhiolini al bagaglio storico della saga e una spolverata di buoni sentimenti, senza stare troppo a guardare la linea di separazione che divide un tema dall’altro, visto che spesso e volentieri le acque si confondono.

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Star Wars LEGO: Holiday Special, i retroscena

Ma andiamo con ordine: per chi non mastica pane e Forza, bisognerà parlare brevemente dello Star Wars Holiday Special del 1978, reperto televisivo preistorico che lo speciale odierno cita, prende un po’ in giro e ricorda anche con affetto. Nello speciale in questione, diffuso appunto sotto le feste di quell’anno, il filo conduttore vedeva Han Solo arrabattarsi per riportare a casa Chewbacca sul suo pianeta natio, Kashyyyk, per ricongiungersi alla sua famiglia in tempo per il Life Day, il giorno della vita, festività che allora rimaneva alquanto sul vago, ma che possiamo immaginare come un incrocio tra il nostro natale e il giorno del ringraziamento.

Questo canovaccio di trama serviva per presentare una serie di numeri autoconclusivi che andavano da canzoni a intermezzi comici a spezzoni d’animazione (è proprio in occasione del cartone animato presentato nello speciale che fa il suo vero esordio il cacciatore di taglie Boba Fett, ben prima di tuffarsi a caccia di Han Solo ne L’Impero Colpisce Ancora. Nessuno all’epoca sapeva bene cosa si stesse facendo, men che meno i protagonisti della pellicola originale (tutti freschi del successo cinematografico e reclutati per l’occasione), e il prodotto finale è un mix di ingenuità, kitsch e trash che, come spesso accade in questi casi, finisce poi per diventare una sorta di cult, vuoi per la sua rarità, vuoi per la sua unicità.

Quarantadue anni dopo, di nuovo sotto la stagione natalizia, la banda scalmanata degli eroi stellari in versione Lego, che nel frattempo si è arricchita di innumerevoli altri personaggi, capitoli cinematografici ed eventi, ritenta il colpo. E se la prima volta a regnare era l’inconsapevolezza di ciò che si stava facendo, stavolta gli autori dello Star Wars Lego: Holiday Special sanno benissimo come muoversi.

I binari del film, tra citazioni e fan della prima ora

Il film d’animazione si snoda su due binari: da un lato vuole ovviamente parlare agli appassionati all’ultimo stadio della saga e quindi cita, cita, cita a raffica: i dettagli che i fan conoscono a menadito, i “meme” più popolari, i tormentoni che hanno tenuto banco nel corso degli anni. Abbiamo il latte blu di Luke, Kylo Ren a torso nudo, il negozio di souvenir di Baatu appena inaugurato a Disneyworld e altri mille dettagli di questo tipo che è giusto lasciare scoprire allo spettatore e all’appassionato in tutta autonomia. Il secondo binario è invece quello più “universalista”: il film vuole anche, com’è giusto che sia, divertire anche lo spettatore più casuale, magari coinvolgere tutta la famiglia nella visione e, come si diceva, tentare qualche incursione nel campo dei buoni sentimenti natalizi.

Duplice è anche la narrazione: la storia si alterna tra la missione in solitario di Rey, partita per esplorare un misterioso tempio Jedi nel tentativo di diventare una maestra migliore per Finn (a quanto pare, la sua apertura alla Forza è ormai un dato di fatto?), e i preparativi per i festeggiamenti organizzati dal resto della banda dei sequel (Poe, Rose, Chewie e compagni) appunto per il famigerato Life Day. Festività che, con molti ammiccamenti, abbandona ogni pretesa di neutralità per fungere da esplicita allegoria natalizia (avete mai sentito cantare Jingle Bells in Huttese?) Sarà la trama principale di Rey a prendere il sopravvento nel momento in cui, attraverso il “mcguffin” di turno, inizierà a viaggiare nello spazio e nel tempo visitando tutti i luoghi e i momenti classici della saga stellare.

In verità, l’incipit è anche il momento più farraginoso della pellicola: quando si ha ancora l’impressione che il tutto possa avere un contesto se non serio, quanto meno ‘plausibile’, il ritmo fatica a decollare e si ha l’impressione che il tutto possa ridursi alle riflessioni che passato, presente e futuro possano suscitare (tanto per rifarsi a un’altra famosa storia natalizia Dickensiana). Fortunatamente così non è, e quando la trama abbandona la sua linearità per lasciarsi senza remore al caos e alla sarabanda di paradossi spazio-temporali, il film parte in carica e trascina lo spettatore in una gustosissima e sfrenata sequenza di momenti comici.

Momenti comici in cui, com’era facile immaginare sono soprattutto i villains a reggere il gioco: le versioni Lego di Vader, Kylo e Palpatine – figure più facilmente dissacrabili – vantano le parti più divertenti e le gag più riuscite del film (senza addentrarsi negli spoiler, assicuratevi di non mancare i pochi secondi in cui l’Imperatore ha un momento alla ‘Ebenezer Scrooge’!)

In conclusione

In breve: si ride molto, di cuore, e a volte anche con un pizzico di sarcasmo. Si ride con i personaggi di Star Wars, ma anche dei personaggi di Star Wars, e la cifra dell’autoironia, già imprescindibile nelle altre produzioni Lego, si rivela imprescindibile anche in questo caso?

C’è qualche difetto? Se ne intravedono un paio, che tuttavia non compromettono più di tanto la godibilità dell’esperienza comica. Essendo un prodotto che parla anche ai bambini (non solo a loro, ma anche a loro) a volte alcune gag appariranno semplicistiche o fini a sé stesse e l’adulto faticherà a sentirsi coinvolto. Per contro, non mancano situazioni comiche, rimandi e citazioni in grado di coinvolgere e divertire anche chi ha qualche anno in più. Partendo con il concetto che ogni fascia di età troverà una chiave di lettura divertente, questo non sarà un problema.

Secondo dubbio: da bravo speciale natalizio, lo Star Wars LEGO: Christmas Special non vuole fare a meno di qualche scena incentrata sui buoni sentimenti e sulla morale. Anche in questo caso, è una dimensione rivolta soprattutto ai più piccoli, ma che forse suona un po’ forzata in coda a una storia che fa di tutto per essere dissacrante e parodistica. Nulla di più eccessivo di qualche discorso sull’importanza dell’amicizia e dei buoni sentimenti, ma che stavolta forse appaiono più forzati e superflui in mezzo alla verve ironica e demolitrice che costituisce il cuore della storia.

Resta infine da dire che, pur se divertente e godibile anche per lo spettatore casuale, chi conosce bene le pellicole della saga di Star Wars avrà mille occasioni in più per cogliere e riconoscere la miriade di citazioni, allusioni e ammiccamenti all’opera “madre”. Al punto che forse è raccomandabile un ‘ripasso’ degli episodi tradizionali per potersi godere meglio questa parodia. Che come tutte le buone parodie, è una demolizione e una dichiarazione d’affetto al tempo stesso!

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