Star Wars: le serie animate della galassia lontana, lontana

Dalle avventure di R2-D2 e C3-PO sino ai ribelli di Rebels, passando per le Clone Wars: ecco tutte le serie animate di Star Wars!

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a cura di Manuel Enrico

Il mito di Star Wars è anzitutto associato al mondo del cinema, ma la galassia immaginata da George Lucas ha avuto numerose declinazioni. Dai fumetti ai romanzi, sino alla recente creazione di serie TV, come la recente The Mandalorian, sono stati i tasselli dell’universo narrativo di Star Wars. Una dimensione narrativa così vasta che non ha dimenticato di utilizzare un altro metodo di narrare le avventure di personaggi iconici di Star Wars: l’animazione.

Tutte le serie di animazione ambientate nell'universo di Star Wars

Parlando di Star Wars e animazione, il primo pensiero è alla serie The Clone Wars, la serie animata ambientata durante la Guerra Cloni, la cui ultima stagione è uno dei punti di forza del nuovo servizio streaming della casa di Topolino, Disney+. Il rapporto tra Star Wars e l’animazione, in realtà, è nato molto prima, ai tempi della Trilogia Classica.

Droids: The Adventures of R2-D2 and C3-PO

Nel 1985, due anni dopo l’arrivo nei cinema de Il ritorno dello Jedi, fece la sua apparizione Droids: The Adventures of R2-D2 and C3-PO. La serie animata era costituita da una sola stagione, composta da 13 episodi, basata sulla divertente coppia di droidi, che affrontano una serie di incredibili avventure. Per la sigla inziale, Trouble Again, ci si avvalse di Stewart Copeland, storico membro dei Police.

L’idea di base era di portare i due droidi a vivere delle avventure indipendenti, lontano dagli eventi principali visti al cinema. Droids: The Adventures of R2-D2 and C3-PO venne quindi impostato come una sequenza di incredibili imprese dei due metallici protagonisti, che passavano da un padrone all’altro, incontrando anche figure note del mondo di Star Wars, come Jabba The Hutt e il droide assassino IG-88.

Questa serie di avventure, all’epoca dell’uscita, non venne inserita con precisione all’interno della continuity di Star Wars. R2-D2 e C3-PO si muovevano nel periodo imperiale, dovendo costantemente evitare di essere catturati. Nel 1986, anno di uscita, non era ancora nato il Canon, ma in seguito all’uscita della Trilogia Prequel venne stabilito che questa serie si ambientasse tra La Vendetta dei Sith e Una nuova speranza.

Pur non essendo ufficialmente parte del Canon, Droids: The Adventures of R2-D2 and C3-PO aiuta spiegare un apparente errore di continuità in Star Wars. Quando in Una nuova speranza viene detto che l’ultimo padrone dei droidi era il capitano Wedge Antilles, si fa riferimento al momento in cui Bail Organa li affida al capitano Antilles in La Vendetta dei Sith. La serie animata potrebbe spiegare come mai i due droidi non siano rimasti al fianco del loro padrone.

All’interno del Canon di Star Wars, sono comunque presenti dei richiami a questa serie animata di Star Wars. Si tratta di piccoli riferimenti a luoghi visti in Droids: The Adventures of R2-D2 and C3-PO , ma la figura del villain imperiale della serie, l’Ammiraglio Screed, presentato come il braccio destro dell’Imperatore nei primi tempi dell’Impero, ricompare anche in oper Canon come i romanzi Tarkin e Aftermath.

Pur avendo avuto vita breve, Droids: The Adventures of R2-D2 and C3-PO ebba un spin off fumettistico targato Marvel, che durò otto numeri. Nel 1994, Dark Horse Comics diede seguito a questa serie a fumetti, con uno stile meno cartoonesco, concentrandosi sul periodo antecedente a Una nuova speranza.

Ewoks

Apparsi in Il ritorno dello Jedi, gli Ewoks divennero uno dei personaggi più amati dai giovani spettatori di Star Wars. Dopo aver approfondito la cultura dei pelosi abitanti della luna boscosa di Endor in due film per la televisione (Caravan of Courage e Battle of Endor), che dovevano essere un legame tra L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi. La serie animata dedicata agli Ewoks, che uscì nel 1985, ebbe due stagioni, in cui la storia era meno legata all’aspetto fantascientifico di Star Wars, preferendo un racconto che fosse più avventuroso, avvicinandosi maggiormente ad un’atmosfera fantasy.

Il finale della serie viene considerato come un legame a Il ritorno dello Jedi, visto che mostra l’Impero intento a costruire la seconda Morte Nera. Tuttavia, la serie animata non viene inserita all’interno del Canon, complice la perplessità sul fatto che gli ewoks parlano il basic, la lingua ufficiale della Galassia, con maestria, contrariamente a quanto mostrato in Il ritorno dello Jedi. Anche da Ewoks venne tratta una seria a fumetti, che Marvel pubblicò tramite la propria etichetta Star Comics, rivolgendosi ad un pubblico di giovani lettori. La serie a fumetti andò avanti per due anni.

Star Wars: The Clone Wars

Nel 2003 su Cartoon Network venne presentata Clone Wars, serie animata in 2D, realizzata da Genndy Tartakovsky (nome dietro a Dexter’s Laboratory e Samurai Jack). Il progetto prevedeva di creare un legame con i film della trilogia prequel, collegandosi a L’attacco dei Cloni e La Vendetta dei Sith.

La serie animata inizia sul finale de L’attacco dei Cloni, mostrando le prime mosse della Guerra dei Cloni e si conclude con un episodio che racconta il rapimento del cancelliere Palpatine, agganciandosi alla scena iniziale de La vendetta dei Sith.

Particolarmente rilevante in questa serie animata è la presenza di Grievous. Pur non essendo ancora stato sviluppato in modo approfondito nei film, Clone Wars cerca di dare maggiore spessore alla figure del Generale, ricollegandolo all’immagine che abbiamo nei film, attraverso scene come lo scontro con Windu in cui il Jedi usa la Forza per premere il torace metallico in cui sono contenuti gli organi biologici di Grievous. All’interno della serie, sono presenti alcuni richiami alla continuity di Star Wars, tra cui l’investitura a cavaliere Jedi di Anakin e il probabile momento del concepimento dei gemelli Skywalker.

Questa serie divenne in seguito la base da cui sviluppare una nuova Clone Wars, in CGI e che è divenuta la serie animata di maggior successo all’interno dell’universo di Star Wars. La nascita di questa nuova versione delle Clone Wars nel 2005 non era intesa come un sostituto della precedente serie animata, anche se l’introduzione del Canon nel 2014 ha portato all’inserimento nella continuity ufficiale solamente le ‘seconde’ Clone Wars.

Dopo il buon successo della versione delle Clone Wars del 2003, alla Star Wars Celebration II del 2005 Lucas annunciò che era in fase di lavorazione una nuova serie animata ambientata nel periodo della Guerra dei Cloni, che si sarebbe avvalsa della CGI per offrire scenari e personaggi in 3D. Il primo capitolo di questa nuova serie fu il film d'animazione Star Wars: Clone Wars, uscito nell’estate del 2008. Realizzata da Dave Filoni, il film d’animazione era pensato per esser sia un film stand alone che il punto di partenza della nuova serie animata settimanale. Realizzato condensando i primi due episodi della futura serie animata, il film mostra l’incontro tra Anakin Skywalker, Obi-Wan Kenobi e la giovane Ashoka Tano, durante il primo anno delle Guerra dei Cloni.

Il successo al cinema di questo film fu la conferma necessaria per il lancio della nuova serie animata delle Clone Wars, che iniziarono la loro seconda vita nell’autunno del 2008. La serie, come lascia intendere il titolo, ci riporta all’interno del periodo delle Clone Wars. La prima stagione si concentra principalmente sulla costruzione dell’atmosfera bellica, dando avvio ad una serie di sottotrame che approfondiscono il Canon con la presenza di nuovi personaggi e il ritorno di alcune figure molto apprezzate della Trilogia Prequel. Nel marzo del 2013 era stata annunciata la cancellazione della serie, mentre erano ancora in produzione una sessantina di episodi. Di questi, tredici vennero utilizzati per creare una sesta stagione, mentre a settembre 2014 vennero rivelati sul sito ufficiale di Star Wars i dettagli dei tre archi narrativi che avrebbero dovuto comporre il capitolo finale della serie. A sorpresa, è stato poi deciso di realizzare una settima stagione conclusiva, che diventa una delle attrattive maggiori del lancio del nuove servizio streaming Disney, Disney+.

Star Wars Rebels

Continuando a sviluppare il Canon tramite l’animazione, nel 2014 viene creata una nuova serie, Star Wars Rebels. Il periodo scelto per ambientare questa nuova produzione è il consolidamento del’Impero, quindici anni dopo gli eventi visti in La vendetta dei Sith. Al centro della scena c’è un piccolo gruppi di dissidenti, intenzionati ad opporsi al nascente Impero, attancando le guarnigioni imperiali, utilizzando un piccolo cargo, la Ghost, come base operativa.

Parte di questo gruppo sono anche il giovane Ezra Bridger, affine alla Forza. Il suo addestramento nelle vie dei Jedi avviene grazie agli insegnamenti del Jedi Kanan Jarrus, sopravvissuto all’epurazione dei Jedi. Durante le loro missioni, i due Jedi si scontreranno con l’Inquisitore, un agente imperiale sensibile alla forza utilizzato come cacciatore di Jedi sopravvissuti. Star Wars Rebels è inserito all’interno del Canon di Star Wars, diventando anche il punto di entrare nella continuity ufficiale di Star Wars di personaggi legati al vecchio universo espanso, come il Grande Ammiraglio Thrawn. L’importanza di Star Wars Rebels all’interno della continuity è tale che ricompaiono personaggi visti in passato, come Ashoka Tano, e ha portato alla nascita di prodotti derivati, come i fumetti dedicati al passato di Kanan, durante il periodo delle Guerre dei Cloni, e raccontati come flashback.

Star Wars Resistance

Con la nascita della Trilogia sequel, si aprono nuove possibilità di esplorare la continuity Canon nel periodo tra Il ritorno dello Jedi e Il risveglio della Forza. Ancora una volta, una serie di animazione si è rivelata la scelta per approfondire questi anni perduti. Poe Dameron recluta un giovane pilota della Nuova Repubblica, Kazuda Xiono, per scoprire quali siano i piloti che operano per il Primo Ordine all’interno del Colossus, una delle principali enclavi di piloti sul pianeta Castilon. Per un errore, Xiono viene scambiato per il miglior pilota della galassia, coinvolgendo il ragazzo in una delle gare più pericolose della galassia.

Nel febbraio del 2018 iniziano a trapelare le prime notizie sul progetto Star Wars Resistance, marchio registrato per diversi utilizzi, dal merchandise all’animazione. Nella primavera dello stesso anno, Dave Filoni conferma che si sta lavorando ad una nuova serie di animazione, con una previsione di release per l’autunno dello stesso anno. Filoni decide di dare alla nuova serie animata un taglio più vicino al mondo degli anime, introducendo l’utilizzo del cell shading. Filoni, vista l’ambientazione, si lasciò influenzare dai racconti del padre, pilota durante la Seconda Guerra Mondiale. La serie è composta da due sole stagioni, con dei riferimenti nella seconda stagione a Gli ultimi Jedi e L’ascesa di Skywalker.