I vantaggi delle MLC

Una veloce e semplice guida per chi vuole acquistare un SSD.

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a cura di Tom's Hardware

I vantaggi delle MLC

Questa volta però andiamo controcorrente, e sospettiamo che i drive SLC potrebbero avere I giorni contati. Persino Intel, che al momento domina il mercato degli SSD, ha recentemente cambiato politica, smettendo di consigliare solo drive SLC. I drive MLC sono più diffusi nel mondo aziendale, probabilmente perché costano meno, e allo stesso tempo sono migliorati molti negli ultimi tempi.  

Abbiamo accennato prima al fatto che gli SSD, in particolare gli MLC, tendono a perdere il loro vantaggio con le operazioni di scrittura. Il motivo sta nel fatto che durante la scrittura ci sono delle operazioni ripetute: anche se volete scrivere pochi dati, diciamo 8 kB, il sistema deve gestirne 128, che dovranno andare e tornare interamente dal sistema all'unità SSD. Inoltre, mentre le operazioni di lettura possono capire il valore di una cella in un singolo passaggio, la scrittura su celle che sono già state scritte richiede una cancellazione delle stesse, prima che si possa procedere, quindi ci sono almeno due passaggi aggiuntivi. La differenza tra i dati veri e quelli trasferiti, 8 e 128 kB nel nostro esempio, prende il nome il amplificazione di scrittura. Muovere più dati, chiaramente, richiede più tempo.

Recentemente, tuttavia, i produttori di SSD hanno proposto aggiornamenti firmware con nuovi algoritmi, che riducono sensibilmente la dimensione dei blocchi di dati trasferiti tra sistema e drive. L'effetto sulle prestazioni non è palese, ma è meglio di niente.

Velocità di trasferimento

A proposito di miglioramenti, vale anche la pena di ricordare il comando TRIM, introdotto di recente. Questa funzione risolve il progressivo rallentamento subito dagli SSD mano a mano che li si usa, dovuto ad "incomprensioni" tra il drive e il sistema operativo, riguardo le informazioni sui dati cancellati. Prima dell'introduzione di questo comando le informazioni sbagliate erano gestite nella cache del drive stesso, al costo di tempi più lungi. Il comando TRIM risolve parzialmente la questione, e migliora le prestazioni generali.

Il commando TRIM, però, deve essere supportato sia dal controller del drive che dal sistema operativo. Potete contare su Windows 7 e su Linux 2.6.28 e successivi, e su un numero sempre maggiore di drive SSD. Quanto a quelli esistenti, alcuni permettono l'aggiornamento del firmware, che attiva questa funzione, e altri no. È una buona idea controllare questo parametro, prima di acquistare un drive SSD, e poi controllare periodicamente l'homepage del produttore per vedere se è uscito un aggiornamento. Il comando TRIM è una novità ancora recente, e certamente in futuro sarà ulteriormente migliorato.