Tecnologie a confronto

Una veloce e semplice guida per chi vuole acquistare un SSD.

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a cura di Tom's Hardware

Tecnologie a confronto

Da una parte abbiamo quindi gli hard disk magnetici, con molte parti in movimento, e dall'altra gli SSD, che ne sono del tutto privi. Tutto ciò che si muove dentro un SSD, in effetti, sono gli elettroni della corrente che li attraversa, e le conseguenze sono molteplici. La prima che salta alla vista è la velocità, perché un SSD impiega molto meno tempo a "raggiungere" le informazioni cercate, tanto che nemmeno gli hard disk più veloci di ultima generazione possono competere, su questo aspetto: il velocissimo Seagate Momentus 7200,4 ha una latenza media di 4,17 ms, che sono un'eternità rispetto ai 75 microsecondi dichiarati per l'unità SSD X25-M di Intel, che è prodotto a 34 nm. È una differenza di 55 volte in favore del disco SSD nel tempo d'accesso, un valore che si fa notare, se per la vostra attività avete a che fare con molte ricerche, con relativi "tempi morti".

HDD e SSD a confronto

Un SSD, in generale, è sempre più veloce. Persino il veloce Seagate, infatti, ha una velocità di trasferimento media pari a 80 MB/s, che impallidiscono di fronte ai 250 MB/s che raggiungono gli SSD più recenti, in lettura. Gli SSD perdono il loro vantaggio quando si guarda alle velocità in scrittura, anche se restano generalmente più veloci degli hard disk magnetici. Esistono, tuttavia, generi di applicazioni, come la modifica di video, che vedono ancora gli hard disk in vantaggio.

Grazie all'assenza di parti in movimento, inoltre, gli SSD hanno bisogno di meno energia per funzionare, rispetto ad un hard disk. Per un portatile questo elemento è fondamentale, perché influisce direttamente sulla durata della batteria. Possiamo prendere come termine di paragone l'hard disk per portatili Scorpio Black di Western Digital, che consuma 0,2 W in standby e 2,1 W quando è attivo. Il più recente Intel X25-M, invece, consuma 0,15 W in attività, e 0,075 W in standby, praticamente nulla. È possibile, senz'altro, ridurre ulteriormente i consumi di un hard disk, per esempio riducendo la velocità di rotazione quando è possibile, ma di certo non si possono fare miracoli. Gli SSD consumano molto meno, e per chi usa un portatile è un parametro di grande valore.

Gli SSD, proprio a causa di parti interne meno delicate, sono anche più resistenti degli HDD. Un'unità SSD come la Super Talent UltraDrive GX, resiste agli shock fino a 1500G, 0,8 ms. 1500G equivale, grossomodo, ad una caduta di poco più di 8 metri, e 0,8 ms indica il ritardo possibile tra uno shock e l'altro. Un disco tradizionale, invece, come per esempio l'Hitachi Travelstar 7K500 ha una resistenza paria 400G, mentre è attivo, che è il valore da tenere in considerazione, perché indica la resistenza del disco in caso di cadute, o se qualcosa di pesante cade sul portatile, mentre lo si sta usando.