Intel Arc Alchemist, la GPU sarà prodotta con i 6nm TSMC

Sembra che le future GPU Intel Alchemist non saranno prodotte internamente, ma con il processo a 6nm di TSMC.

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a cura di Gianmarco Guzzo

Durante l’Architecture Day 2021, Intel ha rivelato molte nuove informazioni riguardanti le sue future schede video di punta, finora note come Xe HPG (High Performance Gaming), svelando anche alcune novità riguardo Alchemist, le altre schede della famiglia e quali sono i piani per il debutto nel mercato delle GPU discrete.

Nello specifico, la casa di Santa Clara ha definito finalmente la roadmap ufficiale in cui sono evidenziate tutte le architetture che verranno utilizzate nel corso degli anni a seguire. Nel grafico figurano infatti le architetture Xe² HPG "Battlemage", Xe³ HPG "Celestial" e Xe Next "Druid", facendo capire quindi che quella di Intel nel mondo delle schede video non sarà una semplice comparsa, ma vedrà il colosso americano fortemente motivato a raggiungere le sue principali rivali Nvidia e AMD.

Per quanto riguarda l’immediato futuro invece, le schede grafiche targate Xe HPG “Alchemist” verranno rilasciate nel Q1 del 2022, confermando le indiscrezioni trapelate nei giorni precedenti. Al momento molti dettagli riguardo questa scheda sono ancora ignoti, ma sappiamo quale sarà il processo produttivo: sembra infatti che Intel sia intenzionata ad affidarsi ai 6nm di TSMC.

Per quanto riguarda invece le prestazioni della scheda, è probabile che Intel voglia puntare alla fascia alta. Nei grafici diffusi, viene mostrato anche il funzionamento dei core Xe, che saranno costituiti da motori vettoriali tradizionali, motori matriciali (usati solitamente in ambito IA) e delle unità Ray Tracing dedicate, con ciascun blocco di calcolo caratterizzato da 16 motori vettoriali, 16 motori matriciali, un core dedicato al Ray Tracing e un campionatore. Inoltre, quattro di questi core Xe vengono utilizzati per creare un Intel XMX e condividono risorse e cache.

Da tempo Intel lavorare col fine di migliorare i propri driver grafici, cercando di ridurre il più possibile il carico della CPU e tentando di aumentare sia le prestazioni che la stabilità delle proprie soluzioni integrate. Questa parte del lavoro ovviamente non si fermerà, quindi è plausibile che le nuove GPU discrete godranno di una buona ottimizzazione dei driver e potranno essere sfruttate al massimo sin da subito. Le GPU supporteranno inoltre DirectX 12 Ultimate, le API Vulkan e i principali motori di gioco, come Unreal Engine e Unity.

In una slide vista durante la presentazione, è emerso il design del chip della scheda “Alchemist” di punta, che adotterà una suddivisione in 8 sezioni, ciascuna delle quali presenta 4 core con 16 motori vettoriali/matriciali, a conferma del fatto che il modello top di gamma della prima generazione di schede video Intel sarà equipaggiato con 512 EU (Execution Unit) totali.

L'unico dubbio che rimane in merito a queste schede sta nella volontà di usare la litografia a 6nm di TSMC, una scelta che potrebbe costituire un problema non indifferente visto che la produzione della GPU Intel potrebbe essere limitata dall’affollamento della linea produttiva; risulta spontaneo chiedersi le motivazioni di tale scelta, visto che la casa di Santa Clara possiede delle fonderie abbastanza importanti. Non ci resta allora che attendere l’inizio del 2022, con la speranza di vedere finalmente la luce fuori dal tunnel e la fine dei problemi di shortage che ci accompagnano da ormai quasi un anno.

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