Raffreddamento e temperature

Abbiamo messo alla prova l'Intel Atom 230, che lavora a 1,60 GHz, ed è dotato di Hyper-Threading, nella sua versione per desktop, Diamondville. Si tratta di un processore parco nei consumi, ma anche nelle prestazioni. Si adatta solo ad esigenze molto specifiche, da considerare con attenzione.

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a cura di Tom's Hardware

Raffreddamento e temperature

Raffreddamento

La scheda dell'Atom non ha ventole, e conta, per la dissipazione del calore, su due dissipatori passivi. Quello più grosso è per il Northbridge, alto quanto i moduli di memoria: non rappresenta certo un problema per installazioni in spazi ristretti. Il dissipatore più piccolo, invece, è per il processore.

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La potenza assorbita dal processore, in effetti, è molto ridotta. Un sistema di raffreddamento attivo sarebbe del tutto fuori posto.

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Anche dopo un'ora a massimo carico, l'Atom 230 raggiunge una temperatura massima di 83 °C. Secondo le specifiche Intel, il processore Atom 230 è in grado di funzionare fino a 99 °C, una temperatura estrema, che si potrebbe raggiungere in condizioni poco comuni, come l'installazione in un piccolo case privo di ventilazione. Anche nei casi più estremi, in ogni caso, il Thermal Monitor 2 proteggerà la salute della CPU.

Il Southbridge ICH7 è in grado di gestire temperature fino a 108 °C, limite ben lontano dai valori fatti segnare dal nostro sistema. Il NorthBridge 945 GC può, secondo le specifiche, gestire una temperatura massima di 99 °C: il relativo dissipatore, però, ha raggiunto i 77 gradi, indice che il core è molto vicino, se non oltre, il valore limite.

Dopo un'ora di test a massimo carico, anche se la scheda non ha mostrato instabilità, per un uso prolungato, è consigliabile dotare il dissipatore del NorthBridge di una ventola.