Il punto di vista di Samsung
Il nome di questo prodotto richiama alla Serie 7 dei portatili e non a quella Galaxy dei tablet. Il problema, tanto vale dirlo subito, è che il prezzo è spropositatamente esagerato rispetto a un ultrabook, anche per gli utenti business a cui Samsung si rivolge con questa proposta.
Per vederci meglio abbiamo fatto una chiacchierata con Paolo Bagnoli, Product Manager dei notebook Samsung, a cui abbiamo chiesto i motivi della scelta strategica di Samsung, a chi è indirizzato esattamente il prodotto, considerato anche il target elevato di prezzo e quali, secondo l'azienda, sono pro e contro di questa soluzione rispetto agli ultrabook, che peraltro Samsung ha a listino.
Samsung Serie 7 Slate PC - Clicca per ingrandire
Samsung riconosce che il target di prezzo è altissimo, a sua detta per togliere qualsiasi dubbio sulla possibile sovrapposizione con i cosiddetti media tablet (Galaxy Tab, iPad eccetera). L'azienda reputa tuttavia che il risparmio ci sia eccome, in uno scenario in cui ai dipendenti anziché fornire tre dispositivi (tablet, notebook e smartphone) se ne dia in dotazione solo uno, con il relativo abbassamento dei costi di TCO (Total Cost of Ownership) dati da manutenzione, riparazioni e sostituzione di pezzi di ricambio soggetti a smarrimento (gli alimentatori per esempio).
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Inoltre, sempre in quest'ambito, l'azienda risparmierebbe sui costi di sviluppo di applicazioni integrative per adeguare i sistemi mobile differenti da Windows. Ecco il perché di una dotazione tipica da notebook: l'assenza di CPU ARM infatti rende il prodotto assolutamente standard, al contrario di soluzioni concorrenti che potrebbero essere messe sullo stesso piano, come il Transformer di Asus. Un discorso che ha un senso, ma solo in ambito aziendale. Paolo Bagnoli ammette infine che il Serie 7 Slate può essere definito un esercizio per valutare la penetrazione di Windows nel mercato tablet, in attesa dell'annuncio di Windows 8.