L'era della mobilità elettrica è ormai una realtà consolidata e sempre più italiani scelgono un'auto a zero emissioni. Se l'idea di passare all'elettrico ti affascina ma l'aspetto della ricarica in luoghi pubblici ti preoccupa, questa guida completa è pensata per te. Scopriremo insieme, con un approccio chiaro e pratico, come affrontare senza stress il "pieno" di energia per la tua vettura, trasformando ogni sosta in una semplice routine.
Dimentica l'ansia da autonomia e preparati a viaggiare in elettrico con la massima serenità. Tra le possibilità c'è sempre la wallbox domestica, comodissima per chi può ricaricare da casa.
Identificare e attivare la colonnina
Una volta individuata una stazione di ricarica pubblica, il primo passo è comprendere come attivarla. La maggior parte delle colonnine moderne offre diverse modalità di avvio della sessione di ricarica. Spesso è sufficiente avvicinare una tessera RFID (Radio-Frequency Identification) fornita dal proprio provider di servizi di mobilità elettrica (eMSP - e-Mobility Service Provider) al lettore presente sulla colonnina.
In alternativa, molte stazioni di ricarica, soprattutto quelle di nuova generazione, permettono l'attivazione tramite app per smartphone. Queste applicazioni, oltre a consentire l'avvio e l'interruzione della ricarica, forniscono informazioni utili come la disponibilità della colonnina, la potenza erogata e le tariffe applicate. In alcuni casi, più rari per le colonnine pubbliche ma possibili, potrebbe essere presente un sistema di pagamento diretto con carta di credito o bancomat contactless. È fondamentale verificare sempre le istruzioni specifiche riportate sulla colonnina stessa o nell'app del gestore.
Connessioni standard e potenze diverse
Non tutte le auto elettriche e non tutte le colonnine utilizzano lo stesso tipo di cavo o connettore. Tuttavia, lo standard predominante in Europa per la ricarica in corrente alternata (AC), la più diffusa nelle colonnine pubbliche urbane, è il connettore di Tipo 2 (Mennekes). La maggior parte delle auto elettriche vendute in Europa è dotata di una presa di Tipo 2.
Per la ricarica in corrente continua (DC), utilizzata nelle stazioni ad alta potenza (HPC - High Power Charging) ideali per i lunghi viaggi, i connettori più comuni sono il CCS Combo 2 (che integra il Tipo 2 per la AC) e il CHAdeMO (principalmente per alcuni modelli di auto giapponesi). Generalmente, le colonnine in corrente continua sono già dotate del cavo integrato con il relativo connettore.
Per le colonnine in corrente alternata, invece, è spesso necessario utilizzare il proprio cavo di ricarica, quello cioè fornito in dotazione con l'auto o acquistato separatamente, che avrà da un lato la spina di Tipo 2 da inserire nella colonnina e dall'altro il connettore compatibile con la propria vettura (solitamente anch'esso di Tipo 2). È quindi cruciale assicurarsi di avere a bordo il cavo corretto per le proprie esigenze e per il tipo di colonnina che si prevede di utilizzare.
Distinguere tra potenza e velocità di ricarica
Le colonnine di ricarica pubbliche non sono tutte uguali. La principale distinzione riguarda la potenza erogata, che influisce direttamente sulla velocità di ricarica. Le colonnine a bassa potenza (solitamente fino a 22 kW) in corrente alternata (AC) sono le più diffuse nei centri urbani, nei parcheggi di supermercati o hotel. Sono ideali per ricariche più lunghe, ad esempio durante la sosta per lavoro o per la notte.
Esistono poi le colonnine "quick" o "fast" in corrente continua (DC), con potenze che variano generalmente dai 50 kW fino ai 150 kW. Queste permettono di recuperare una significativa percentuale di autonomia in tempi relativamente brevi, tipicamente tra i 20 e i 60 minuti, rendendole adatte a soste durante i viaggi. Infine, le colonnine "ultrafast" o HPC (High Power Charging) rappresentano la frontiera tecnologica, con potenze che possono superare i 350 kW.
Queste stazioni consentono di ridurre drasticamente i tempi di ricarica, portando la batteria a un livello ottimale in poche decine di minuti, ma sono compatibili solo con i veicoli elettrici di ultima generazione predisposti per potenze così elevate. La scelta della colonnina dipenderà quindi dal tempo a disposizione e dalla capacità di ricarica della propria auto.
La tessera RFID
Come accennato, la tessera RFID è uno strumento molto diffuso per accedere ai servizi di ricarica. Molti operatori del settore, sia fornitori di energia che società specializzate nella mobilità elettrica, offrono ai propri clienti una tessera che permette di attivare le colonnine appartenenti al proprio network o a quelli convenzionati.
Il vantaggio è la semplicità d'uso: basta avvicinare la tessera al lettore e la sessione di ricarica può iniziare. Tuttavia, il panorama della ricarica pubblica è frammentato, con diversi gestori e network. Sebbene esistano accordi di interoperabilità che consentono di utilizzare una singola tessera su più reti, non è ancora garantita una copertura universale con un'unica card.
Per questo motivo, molti automobilisti elettrici scelgono di avere con sé più tessere o di affidarsi principalmente alle app che offrono una maggiore aggregazione di punti di ricarica.
Abbonamenti e tariffe: navigare nel mondo dei costi di ricarica
Il costo della ricarica pubblica può variare notevolmente in base a diversi fattori: il gestore della colonnina, la potenza erogata, l'orario e l'eventuale sottoscrizione di un abbonamento. Generalmente, si paga a consumo, ovvero in base ai kWh prelevati. Le tariffe possono essere "pay-per-use", pagando di volta in volta, oppure legate a piani tariffari flat o a pacchetti di kWh prepagati offerti dai vari eMSP.
Gli abbonamenti possono offrire tariffe al kWh più vantaggiose rispetto al pagamento singolo, soprattutto per chi utilizza frequentemente le colonnine pubbliche. È consigliabile analizzare le proprie abitudini di guida e di ricarica per scegliere la soluzione contrattuale più conveniente.
Alcuni gestori applicano anche tariffe a tempo, soprattutto per penalizzare l'occupazione della colonnina oltre il necessario una volta terminata la ricarica, o tariffe di "sosta" se l'auto rimane collegata senza effettivamente ricaricare. La trasparenza dei costi è un aspetto fondamentale, e le app dei fornitori di servizi di solito mostrano in anticipo le tariffe applicate alla specifica colonnina selezionata.
Le app indispensabili nel mondo della ricarica elettrica
Nell'era digitale, le applicazioni per smartphone sono diventate uno strumento imprescindibile per chi guida un'auto elettrica. Queste app, sviluppate dai gestori delle colonnine, da aggregatori di servizi o direttamente dalle case automobilistiche, offrono una vasta gamma di funzionalità. Permettono di localizzare le colonnine di ricarica più vicine, visualizzandone la disponibilità in tempo reale, il tipo di connettore, la potenza erogata e le tariffe.
Molte app consentono di avviare e interrompere la sessione di ricarica direttamente dal telefono, eliminando la necessità della tessera RFID. Offrono inoltre la possibilità di pianificare i percorsi includendo le soste per la ricarica, di monitorare lo stato della ricarica a distanza e di gestire i pagamenti e lo storico delle ricariche effettuate. Alcune app integrano anche recensioni degli utenti e funzionalità social per condividere informazioni utili sulla propria esperienza di ricarica.
Scegliere una o più app affidabili e mantenerle aggiornate è fondamentale per un'esperienza di ricarica pubblica fluida e senza intoppi. Ricaricare la propria auto elettrica alle colonnine pubbliche è un'operazione che, una volta compresi i meccanismi di base, diventa semplice e intuitiva. Con la giusta informazione sui cavi, sulle tipologie di colonnine, sulle modalità di attivazione e sui sistemi di pagamento, ogni viaggio in elettrico si trasforma in un'esperienza piacevole e sostenibile.
La crescente diffusione delle infrastrutture di ricarica e l'evoluzione tecnologica stanno rendendo la mobilità elettrica sempre più accessibile e conveniente, proiettandoci verso un futuro di trasporti più puliti e intelligenti.