Fino a che prezzo dell'elettricità è conveniente un'auto elettrica

L'aumento del prezzo delle materie prime ha reso alcune motorizzazioni meno convenienti di altre, ma come funziona per le auto elettriche? Sono ancora vantaggiose le auto elettriche?

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a cura di Davide Raia

Le auto elettriche presentano costi d’acquisto ancora molto più elevati rispetto alle auto a benzina, alle diesel ed ai modelli ibridi, a parità di tutti gli altri fattori in gioco. L’investimento aggiuntivo legato all’acquisto di un’auto elettrica può essere ridotto grazie agli incentivi statali (quando disponibili) ed altre agevolazioni. C’è però un altro parametro che rende le auto elettriche più convenienti.

Il costo della ricarica di una batteria è, generalmente, inferiore rispetto alla spesa da sostenere per un rifornimento di carburante per un’auto con motore endotermico, a parità di chilometri percorribili con l’importo speso. La possibilità di abbattere quello che è il principale costo di gestione di un’auto, soprattutto per chi fa molti chilometri durante l’anno, rappresenta un importante plus per le auto a zero emissioni.

C’è però un problema. Se l’aumento del costo dei carburanti rende più costoso un pieno di benzina o diesel, allo stesso modo, l’aumento del prezzo dell’elettricità rende meno conveniente una carica completa della batteria di un’auto elettrica. Dalla seconda metà del 2021 si è registrata una costante crescita del costo dell’elettricità che ha colpito famiglie e imprese, costrette a fare i conti con bollette sempre più alte.

Contestualmente, però, aumentano anche i costi di ricarica per i proprietari di un’auto elettrica. Sia la ricarica in strada, tramite colonnine pubbliche, che la ricarica in casa, sfruttando l’impianto domestico quando possibile, comportano oggi una spesa maggiore a causa dell’aumento del costo dell’energia elettrica su scala nazionale.

Viene da chiedersi, quindi, fino a che prezzo dell’elettricità è possibile considerare conveniente un’auto elettrica e qual è la soglia di prezzo a cui fare attenzione per evitare di dover fare i conti con una spesa eccessiva per il “rifornimento” di elettricità. Vediamo i dettagli:

Quanto consuma un’auto elettrica?

Partiamo dall’analisi del consumo di un’auto elettrica. Esattamente come avviene con le auto endotermiche, anche i consumi delle auto elettriche possono differire in modo significativo in base al modello. Gli aspetti da considerare sono diversi. L’efficienza del motore, il peso complessivo del modello, gli aspetti aerodinamici sono elementi che giocano un ruolo più o meno significativo nella definizione del consumo medio di un’auto elettrica.

Tale consumo deve poi essere rapportato all’effettivo utilizzo dell’utente, il suo stile di guida e il tipo di percorso effettuato con la vettura. La capacità della batteria, al netto di un’influenza sulla crescita della massa complessiva, non ha un impatto diretto sul consumo (ovvero su quanti kWh vengono utilizzati per coprire 100 chilometri) ma sull’autonomia (ovvero quanti chilometri è possibile percorrere prima di dover fare “rifornimento”).

Se consideriamo alcune delle elettriche più diffuse sul mercato italiano (in particolare prenderemo in esame le 5 più vendute in Italia nel 2021) possiamo notare differenze limitate in termini di consumo (dichiarato). Tra i modelli più efficienti (e venduti) del mercato c’è la Dacia Spring che registra, stando ai dati WLTP per il ciclo combinato, un consumo medio di 12 kWh/100 km in condizioni standard. La “best seller” del mercato italiano, la Fiat 500 elettrica, registra un consumo medio di 13,9 kWh/100 km (la variante Action con batteria ridotta consuma 13,1 kWh/100 km).

La Renault Twingo, terza elettrica più venduta in Italia nel 2021, si ferma a 14,5 kWh/100 km. Consumi leggermente più alti vengono, invece, registrati dalla Tesla Model 3 a trazione posteriore. Il modello, vero e proprio riferimento della gamma Tesla e, più in generale, del mercato delle auto elettriche a livello internazionale, consuma circa 14,7 kWh/100 km. Completiamo la top 5 dei modelli elettrici più venduti in Italia con la Smart ForTwo che registra un consumo medio di 14 kWh/100 km.

La media dei consumi delle cinque auto elettriche più diffuse in Italia si aggira proprio intorno ai 14 kWh/100 km è legato al ciclo standardizzato WLTP (il 57% di tragitti urbani, il 25% di tragitti suburbani e il 18% di percorsi autostradali) e rappresenta un indice di riferimento per i consumi medi per chi utilizza molto l’auto elettrica in città senza trascurare tratti occasionali suburbani e autostradali.

Quanto costa ricaricare un’auto elettrica

Il costo di ricarica di un’auto elettrica può variare in base a diversi fattori, con una tendenza in netta crescita tra fine 2021 e inizio 2022. Bisogna distinguere tra la ricarica pubblica e la ricarica “privata” effettuata sfruttando l’impianto domestico. Tra le due soluzioni possono esserci differenze anche sostanziali.

Per quanto riguarda le colonnine di ricarica pubblica, dando uno sguardo alle tariffe per la ricarica delle auto elettriche dei principali operatori presenti in Italia (Enel X, Be Charge, Ionity, Duferco Energia etc.) è possibile registrare una tariffa media a consumo di circa 0,4 €/kWh (IVA compresa) per la ricarica lenta e di 0,7 €/kWh per quella veloce. Questo dato può essere sensibilmente ridotto grazie all’attivazione di abbonamenti o l’acquisto di pacchetti promozionali proposti dai singoli provider.

La ricarica domestica, invece, ha un costo inferiore; esso è sostanzialmente legato al valore dell’energia elettrica praticato dal proprio fornitore. Per le forniture attive nel mercato tutelato, a marzo 2022, il costo è di poco inferiore a 0,4 €/kWh (IVA compresa). Per le forniture attive nel Mercato Libero, invece, è possibile scendere fino a circa 0,2 €/kWh (chi ha attivato una tariffa a prezzo bloccato prima della crisi energetica paga però molto di meno).

Per una stima sul costo di ricarica di un’auto elettrica è, quindi, possibile moltiplicare il costo di un 1 kWh per il quantitativo di kWh necessari per coprire 100 chilometri secondo quanto dichiarato dalle case automobilistiche. Il dato ricavato da questa stima è, quindi compreso tra 2,8 euro e 9,8 euro in base alle modalità con cui viene effettuata la ricarica. Chi ha una tariffa luce a prezzo ridotto (perché attivata prima della crisi energetica), un sistema fotovoltaico o un abbonamento particolarmente conveniente per la ricarica presso una colonnina pubblica potrebbe pagare sensibilmente di meno.

In generale, sia con ricariche domestiche che con ricariche pubbliche, è facile spendere meno di 5 euro per assicurarsi un’autonomia sufficiente per percorrere idealmente 100 chilometri con la propria auto elettrica.

Qual è il prezzo della ricarica che rende sconvenienti le auto elettriche?

L’indagine sulla convenienza dei singoli carburanti dopo il recente aumento dei prezzi ci offre una panoramica completa dei costi necessari per percorrere 100 chilometri con varie tipologie di vetture disponibili oggi sul mercato. Nonostante il taglio delle accise, i costi dei carburanti continuano ad essere molto elevati, anche in crescita, e difficilmente è previsto un’ulteriore riduzione nel breve periodo.

Le auto considerate nell’indagine non riescono a tenere il passo delle auto elettriche per quanto riguarda i costi di rifornimento per percorrere 100 chilometri. Restando al di sotto dei 6 euro di spesa (spendendo circa 40 centesimi per kWh), le auto elettriche continuano ad essere molto più convenienti rispetto alle proposte più economiche a benzina, diesel, GPL e metano.

Questa convenienza cresce se si considera un utilizzo esclusivo in ambito urbano, dove le elettriche sono a loro agio mentre i motori termici devono fare i conti una minore efficienza che rischia di tradursi anche in un sostanziale aumento di consumi e, quindi, delle spese di rifornimento. I margini di risparmio offerti dalle elettriche continuano ad essere significativi anche per via della presenza di diversi sistemi per ridurre il costo di ricarica.

Affidandosi alle tariffe per l’energia elettrica più economiche disponibili sul mercato è possibile contenere i costi della ricarica domestica, arrivando a percorrere 100 chilometri spendendo meno di 3 euro. I vari operatori presenti sul mercato con soluzioni di ricarica pubblica, invece, propongono, spesso, soluzioni in abbonamento che risultano molto più convenienti rispetto alla ricarica “a consumo”. Basterà verificare la colonnina di ricarica più vicina alla propria abitazione e scegliere l’offerta giusta per dare ridurre al minimo i costi di ricarica.

Nella fascia tra 0,7 e 1 euro al kWh, invece, il costo della ricarica di un’auto elettrica inizia a diventare più significativo e la convenienza in rapporto alle soluzioni termiche più efficienti, come il GPL e le ibride o il diesel sulle lunghe percorrenze extra-urbane, va a ridursi progressivamente fino ad annullarsi. È sempre necessario valutare caso per caso per avere un’idea precisa in merito ai costi effettivi.

Le auto endotermiche, infatti, presentano consumi molto più differenziati rispetto alle auto elettriche e in base al tipo di utilizzo ed alle caratteristiche del modello potrebbe essere possibile azzerare il gap con nei costi di ricarica con le elettriche nel caso in cui il costo dell’energia continui a salire nel corso del prossimo futuro.