Risultati: luminosità e contrasto

I fotografi e i professionisti della stampa cercano monitor che riproducano i colori in modo più che fedele. BenQ propone il display da 24 pollici PG2401PT, certificato, anche se calibrazione. Ecco il test.

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a cura di Tom's Hardware

Non calibrato

Prima di calibrare qualsiasi pannello, abbiamo misurato segnali a zero e al 100% a entrambi i limiti dell'intervallo di controllo della luminosità. Questo ci mostra come il contrasto viene influenzato agli estremi della capacità di luminanza del monitor. Non aumentiamo il contrasto oltre il punto di clipping. Facendolo avremmo aumentato l'uscita luminosa del monitor, ma i livelli di segnale luminoso non sarebbero stati visibili portando a dettagli più bassi. I nostri numeri mostrano i livelli di luce massimi possibili senza clipping del segnale.

Il gruppo di confronto consiste di monitor di qualità professionale con un gamut ampio. Abbiamo due schermi Dell con risoluzione 4K, l'UP2414Q e UP3214Q. Includiamo anche gli schermi di fascia alta NEC PA272W e ViewSonic VP2772 QHD. Infine, ecco il Samsung S27B971D. È un monitor sRGB nativo, ma ha una calibrazione di fabbrica ed è uno dei prodotti più accurati che abbiamo mai misurato.

Il PG2401PT è distribuito con la modalità Standard di default, ma l'abbiamo cambiata a favore di Adobe RGB per riflettere il suo gamut nativo. La nostra lettura iniziale è stata 174.5498 cd/m2, molto meno della specifica BenQ di 350 cd/m2. Spulciando l'OSD abbiamo visto che la compensazione dell'uniformità (comp-uni) era attivata. Spegnendola abbiamo ottenuto 313.2685 cd/m2. Sembra che questa impostazione riduca la luminosità in modo marcato.

La compensazione dell'uniformità non impatta sul livello di nero in modo severo. Vedrete successivamente che i risultati con luminosità zero sono più o meno gli stessi che sia attiva o spento. Una lettura di 0.4031 cd/m2 è però sufficientemente alta per il nostro test sul livello di nero minimo.

Il contrasto massimo è un po' deludente a 777.1:1. Certo è sufficiente per battere Samsung e uno dei Dell, ma il NEC pone la barra più in alto con un rapporto di 1038.7:1. Crediamo che 50 cd/m2 sia uno standard minimo adeguato per la luminosità dello schermo. Qualsiasi cosa inferiore porta a un affaticamento degli occhi. La maggior parte dei monitor professionali tocca un minimo ben inferiore a quel parametro. Il PG2401PT però fa eccezione e misuriamo una luminosità minima di 107.3534 cd/m2. Crediamo sia un pochino alta, dato che molti professionisti amano calibrare a 80 cd/m2. Potete ridurre quel numero attivando la compensazione di uniformità per portarlo a circa 60 cd/m2.

La compensazione di uniformità è ancora spenta in questo test. Attivandola si aumenta sempre, anche se leggermente, il livello di nero. A ogni modo, il risultato è semplicemente giusto.

Il contrasto minimo rimane abbastanza costante a 783.1:1. Il PG2401PT termina in seconda posizione principalmente perché la sua luminosità minima è superiore rispetto alle altre. Vi mostreremo l'impatto della compensazione di uniformità sul contrasto più avanti.

Dopo la calibrazione

Dato che consideriamo 200 cd/m2 un punto ideale per l'uscita di picco, calibriamo a quel valore tutti i monitor del test. In una stanza con un po' di luce ambientale (come un ufficio), avrete un'immagine nitida e incisiva con il dettaglio massimo e il minimo affaticamento degli occhi. Su molti monitor, questo è anche il punto migliore per gamma e tracking della scala di grigi, come vedremo nella prossima pagina. Molti professionisti preferiscono una calibrazione a 120 cd/m2 nelle stanze buie. Troviamo che non faccia alcuna differenza o quasi nessuna sul livello di nero calibrato e le misure di contrasto.

Normalmente non mostriamo la classifica del livello di bianco calibrato perché i monitor che testiamo sono di poco all'interno di 200 cd/m2. Nel caso del PG2401PT, vogliamo illustrare la differenza che emerge quando la compensazione di uniformità è attivata. La riduzione nella luminosità è quasi del 44%.

Abbiamo recensito diversi schermi con compensazione di uniformità e in ogni altro caso il livello di nero è salito notevolmente quando abbiamo attivato questa parametro. Il PG2401PT di BenQ è un'eccezione. La differenza è quasi risibile.

Sfortunatamente la riduzione nel livello di bianco significa cali nel contrasto pari al 44%, lo stesso con la compensazione di uniformità attiva. Ora potete prendere una decisione: questa funzione vale la pena usare? Risponderemo definitivamente a questa domanda nelle prossime pagine.

ANSI Contrast Ratio

Un'altra importante misura di contrasto è ANSI. Per effettuare il nostro test, abbiamo misurato uno schema a scacchiera di caselle sedici zero e 100 percento, ottenendo un risultato un po' più reale rispetto alle misure on / off, dato che valuta la capacità di uno schermo di mantenere simultaneamente bassi i livelli di nero e di bianco completo, partecipando ulteriormente all'uniformità dello schermo. La media delle otto misure di bianco totale è divisa per la media delle otto misure di nero totale per arrivare al risultato ANSI.

I numeri ANSI sono abbastanza vicini ai risultati on/off, e questo è un indicatore dell'eccellente qualità costruttiva. Il PG2401PT sembra avere un polarizzatore a griglia che migliora la chiarezza dell'immagine e riduce al minimo la diffusione della luce tra pixel. È interessante notare che la compensazione di uniformità in realtà aumenta un po' il risultato ANSI.