Core per salvarsi

All'Intel Developer Forum, l'azienda ha mostrato quale sarà il futuro dei suoi processori e tutto sembra essere molto promettente. L'unico problema è rispettare la tabella di marcia, godendo dei vantaggi che offre il processo produttivo a 65 nanometri.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Core per salvarsi

Abbiamo già detto che la pietra miliare che Intel ha intenzione di sviluppare è la sua architettura di prossima generazione: un gran numero di istruzioni per ciclo di clock ed efficienza energetica da record (misurata in energia per istruzione). Ci sono tre processori in progettazione che derivano dalla stessa architettura dual-core: Conroe per i desktop, Merom per il mobile e Woodcrest per i server. Tutti saranno prodotti a 65 nm e, mentre i tre sono tecnicamente identici, ci saranno alcune caratteristiche abilitate solo per alcuni segmenti. Elevate velocità di clock si vedranno solo nel segmento high-end desktop e forse nel settore server. L'obbiettivo primario è non dipendere dalle frequenze di clock, incrementando il volume delle pipeline e della banda.

La nuova micro architettura è chiamata Core Micro Architecture ed è caratterizzata da cinque elementi chiave: Wide Dynamic Execution, Advanced Digital Media Boost, Advanced Smart Cache, Smart Memory Access e Intelligent Power Capability.

Core Micro Architecture è un progetto fuori dall'ordinario con il quale le istruzioni individuali sono incluse e distribuite in pipeline a 14 stadi. Per incrementare l'efficienza delle istruzioni, Intel si è focalizzata su una migliorata flessibilità delle istruzioni eseguite. Seppur questo approccio possa suonare semplice, va in conflitto con i requisiti di IA delle macchine che hanno una memoria ordinata per aderire alla semantica di programma. Un facile esempio: l'operazione di archiviazione deve essere completata prima del caricamento dei dati, dato che è necessario accedere all'ultimo set di dati disponibile.

Eseguire più istruzioni nello stesso tempo è permesso grazie a tre ALU (Arithmetical Logical Unit), le quali possono processare le istruzioni SSE in un singolo ciclo (128 bit wide SSE). Oltre a questo si vedranno miglioramenti nella cache L2, grazie al progetto condiviso, così come nuove unità prefetcher che lavorano sulla base della mancanza di ambiguità della memoria (quei dati prefetch che non saranno modificati da altre istruzioni in coda), che aiuteranno a rendere le pipeline più efficienti.

I più smaliziati potrebbero voler confrontare l'architettura Core con quella del Pentium III. Tuttavia Intel ha ovviamente costruito qualcosa di completamente nuovo, perchè Core figura la codifica in linea, che non si trova nei P3. Inoltre ci sono 3 ALU, mentre il P3 ne intregra una (due anche NetBurst). Infine, la trace cache è stata eliminata.

Intel ha progettato radicalmente la nuova architettura, prendendo diversi ingredienti da quella dei Pentium M (Banias,Dothan), tutto per migliorare le prestazioni a livello istruzione, mantenendo i valori termici bassi. "Siamo tornati indietro e abbiamo progettato una macchina bilanciata," afferma Mooly Eden, Vice Presidente di Intel mobility.

Merom sarà disponibile per Socket 479. Gli attuali sistemi Napa sono capaci di far funzionare Merom solamente tramite l'aggiornamento del BIOS. Intel preferisce chiamarlo infatti 'Napa Refresh'.

Conroe sarà indirizzato al Socket 775. Richiederà il chipset 975X (per chi gioca) o il futuro chipset 965 (per la casa digitale o l'ufficio). Un aggiornamento del BIOS potrebbe non bastare per la versione Extreme Edition, la quale offrirà FSB1333 (667MHz).

Woodcrestsarà conosciuto come Xeon e lavorerà su piattaformaBensley, la quale andrà a ospitare i processori Dempsey fino ai3.73-GHz che veranno rilasciati dal prossimo mese.