Il risveglio energetico di Intel

All'Intel Developer Forum, l'azienda ha mostrato quale sarà il futuro dei suoi processori e tutto sembra essere molto promettente. L'unico problema è rispettare la tabella di marcia, godendo dei vantaggi che offre il processo produttivo a 65 nanometri.

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a cura di Tom's Hardware

Il risveglio energetico di Intel

Intelammette finalmente che NetBurst era tutto fuorchè ideale. JustinRattner afferma: "Siamo sotto una tremenda pressione da parte deiconcorrenti."

Se conoscete la storia recente dei processori, la nuova strategia di Intel vi apparirà logica. I processori Pentium 4 e Pentium D consumano più energia rispetto alle controparti Athlon 64 e Athlon 64 X2 di AMD. Questo si traduce in requisiti di raffreddamento maggiori e in una bolletta più salata. Per un sistema che lavora 24 ore per 7 giorni la differenza raggiunge facilmente i 100 dollari all'anno nel Nord America e molto di più nei paesi con costi energetici maggiori. Inoltre pensiamo alle grandi aziende con 100 o 1000 sistemi!

Una semplice riduzione dei consumi energetici potrebbe essereraggiunta grazie a un Pentium M o all'architettura Core Duo (coreYonah) velocizzandoli in modo da raggiungere le prestazioni deiPentium 4. Tuttavia Intel sembra aver fatto i conti e ha definito unanuova equazione per le prestazioni basate sull'energia per istruzione (EPI):

Prestazioni = Frequenza * Istruzioni per ciclo di clock

All'IDF dello scorso anno, la parola d'ordine era battere l'avversario sianelle prestazioni assolute che nelle prestazioni per watt. Intel hacambiato questa dichiarazione, parlando addirittura di "appagamento perwatt," portando all'interno dell'equazione caratteristiche del processorecome la capacità a 64 bit e la tecnologia di virtualizzazione. In conclusione tutto è volto a ricavare il massimo possibile senza raggiungere ridicoli valori termici.

Intel fa un passo avanti: non importa quanto siano lunghe le pipeline, non importa se il controller di memoria sia integrato oppure no e non importa la frequenza a cui lavora il processsore. Tutto questo fornisce la massima prestazione con i minimi requisiti energetici. Suona bene, non trovate? Quella che attendiamo ora è la prova.

L'obbiettivo primario è consumare meno energia per istruzione. I processori Pentium M e Core Duo offrono gli stessi consumi energetici ridotti per istruzione come il primo processore Pentium (P54).

Un ingrediente importante è il processo produttivo 65 nm cheIntel assicura permetterà transistor del 20% più veloci mentre richiederà il 30% di energia in meno. Questa è anche la proiezione che l'azienda ha sui 45 nanometri che verranno introdotti il prossimo anno.

Questo fa chiarezza su quanto successo con la famiglia P4: l'incremento della velocità di clock e della tensione del 20% ha migliorato le prestazioni di poco, mentre il consumo energetico è cresciuto di tre-quattro volte.