Il disco fisso del futuro

Vi presentiamo otto progetti IBM che, prima o poi, si trasformeranno in realtà.

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a cura di Tom's Hardware

Il disco fisso del futuro

Storage Class Memory - Clicca per ingrandire.

Al giorno d'oggi abbiamo due metodi per archiviare informazioni su un computer, entrambi con pregi e difetti. Ci sono i dischi SSD, basati su tecnologia NAND: i semiconduttori permettono di creare unità d'archiviazione piccole e veloci, ma costosi e di capacità limitate. Gli hard disk magnetici, invece, usano meccanismi più tradizionali e registrazione magnetica: sono meno veloci e hanno più probabilità di rompersi, ma costano meno e possono essere molto spaziosi.

Al centro ricerca IBM di Almaden si sta sviluppando un nuovo tipo di memoria, detto storage-class memory (SCM), che è una specie di ibrido tra SSD e disco magnetico. Le unità SSD sono organizzate in sistemi ai quali si accede con tecnologie simili a quelle dei drive magnetici, ottenendo così il meglio dei due mondi.

"Un dispositivo storage-class memory ha bisogno di una memoria non volatile che si possa produrre ad altissima densità, unendo tecniche sublitografiche, molti bit per cella, e diversi strati sovrapposti" ha spiegato Geoffrey Burr, "usare SCM in sostituzione dell'hard disk migliora il sistema di archiviazione per le prestazioni e la capacità. Nei data center questa tecnologia ridurrebbe il bisogno di spazio e di energia. Il successo di questa tecnologia, tuttavia, dipende molto dai costi e dalla possibilità di ottenere supporti ad alta densità, migliori dalle attuali flash NAND MLC a 2-bit. Ed è su questo che ci stiamo concentrando".

Questa tecnologia prevede di disporre più unità SSD in modo simile a come sono disposti i piatti degli HDD, sfruttando poi l'accesso tramite chip, chiaramente, e non quello basato su rotazione.