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Consumo in stato DevSlp

Si chiama Samsung 850 PRO ed è il primo SSD consumer con memoria Vertical NAND 3D. Ecco com'è fatto e le prestazioni che è in grado di raggiungere.

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a cura di Tom's Hardware

Pubblicato il 01/07/2014 alle 15:40 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:51
  • Samsung 850 PRO, test del primo SSD consumer con memoria V-NAND
  • All'interno del Samsung 850 Pro
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  • Consumo in stato DevSlp
  • Risultati: test sui consumi
  • Risultati: latenza e costanza prestazionale
  • 850 Pro al top, ai limiti del SATA 6 Gbps

Consumo in stato DevSlp

A volte troviamo riduttivo analizzare i consumi di un SSD dal punto di vista di un PC tradizionale, in quanto lì non contano molto le richieste energetiche. L'argomento è più importante nel settore enterprise e quello mobile, quindi troviamo sia davvero importante testare i consumi nel modo più preciso possibile.

Su un portatile conta ogni milliwatt. Così tanto che le CPU Intel Haswell e i chipset corrispondenti in ambito mobile supportano una nuova modalità per ridurre il consumo energetico degli SSD. DevSlp, o device sleep, è un segnale sideband inviato al dispositivo di archiviazione per indicare che dovrebbe entrare in uno stato di consumo "super basso". Essenzialmente, tutto ciò che può essere spento viene spento.

È un bel modo per avere un po' di autonomia in più con gli Ultrabook - in particolare alla luce degli obiettivi di Intel su durata e connettività in standby. C'è però un prezzo da pagare: è necessario un tempo più lungo per entrare e uscire dallo stato DevSlp. Certo, non si parla di secondi - solo 50 ms - e non c'è un consumo energetico elevato per tale operazione - pochi milliwatt - quindi è un prezzo che si paga volentieri. Per misurare i consumi in stato DevSlp abbiamo bisogno di due cose. La prima è un Ultrabook con CPU Haswell su piattaforma compatibile. Ci siamo avvalsi di un Lenovo ThinkPad T440. È versatile, include un alloggiamento SATA da 2,5" e due slot M.2 (per M.2 2242) collegati alle porte SATA del PCH.

La seconda è una piattaforma di test in grado di avviare il comando DevSlp, misurare il consumo energetico e registrare i risultati. Per farlo, ULINK Technologies ci ha inviato dell'hardware pensato espressamente a questo scopo. Usiamo il software DriveMaster di ULINK e hub SATA/SATA da circa un anno e offrono controllo su ciò che fa l'SSD in test. In questo caso il test DevSlp è reso possibile in modo che sia informativo e facile da gestire. Tramite uno script per registrare amperaggi e dare i comandi appropriati, ecco cosa otteniamo:

Lo script di test inizia con l'idle attivo, poi dà dei comandi di scrittura (il primo grande aumento nei consumi). Dopo 20.000 I/O viene dato il segnale DevSlp - le barre verticali viola. Sono necessarie poche decine di millisecondi prima che il drive entri in stato DevSlp come richiesto, ma sta in quello stato usando appena 2,5 mW fino a quando esce dallo stato DevSlp – la seconda barra viola. Dopodiché vengono emanate più I/O e poi si ritorna in idle prima che lo script termini. I risultati sono registrati in milliampere e convertiti in watt.

Test consumo con DevSlp

Saremo concisi, dato che la pagina successiva include tutti i test sul consumo energetico. Per ora, ecco alcuni dati su DevSlp raccolti da alcuni SSD in laboratorio. La strumentazione usata per il test è abbastanza sensibile da misurare millesimi di un ampere. Per gli SSD da 2,5" moltiplichiamo il valore di corrente stimato del canale da 5 V dell'alimentatore e otteniamo mW da mA. Per gli SSD mSATA e M.2, moltiplichiamo il valore di corrente stimato del canale da 3,3 V.

Per entrare in DevSlp, il nostro script DriveMaster 2012 abilita anzitutto il "device sleep feature bit". Da qui passa attraverso le modalità di gestione energetica, entrando infine in DevSlp dal sonno. Questo ha un nome specifico, DESO, che sta per DevSlp Entry from Slumber Only. Così, l'ultima fermata prima di DevSlp è "sonno".

Rilevazioni DevSlp

Anzitutto ecco il consumo in watt di questi SSD in DevSlp. In realtà sono mW; ci sarebbero troppi zero coinvolti se li riportassimo in watt. Ricordatelo quando confrontate questi numeri con le rilevazioni nella prossima pagina.

Le specifiche di Samsung dicono che l'850 Pro scende a 2 mW in DevSlp, ma sospettiamo si riferisca al modello da 256 GB. I nostri strumenti misurano solo 1 mW (0.2 mA) sulla versione da 128 GB e 2,5 mW sul disco da 1 TB.

Confrontiamo quel dato all'840 EVO da 1 TB in veste mSATA (gli 840 EVO da 2.5" 840 non supportano DevSlp). Con lo stesso controller abbiamo 15,3 mW (5.1 mA * ~3.3 V). Chiaramente, DevSlp è qualcosa che i produttori stanno iniziando a ottimizzare solo ora. L'altra manciata di SSD che abbiamo provato supporta una gamma da 2.5 a 5 mW. Non sapevamo nemmeno che l'M500 supportasse DevSlp, ma lo fa e funziona.

Consumi più bassi

Questo è probabilmente una misurazione più rilevante, in quanto interessa un numero maggiore di utenti. Il consumo in stato di sonno più basso è importante per i laptop che non usano lo standby connesso. Se DIMP è stato abilitato, questi numeri sono ciò che vedrete una volta che il sistema host o il dispositivo decide di sonnecchiare. Lo stesso comportamento non è desiderabile in una configurazione desktop, ed è per questo per cui in precedenza abbiamo mostrato solo i numeri in idle attivo.

Non tutti i drive supportano le varie funzioni di gestione energetica, quindi questo è lo stato di funzionamento non-DevSlp misurato più basso.

I Samsung non usano molta energia. I due modelli da 1 TB con controller MEX dimostrano solo 38 mW di consumi in stato sonno, appena il doppio rispetto a quanto l'840 EVO mSATA usa in DevSlp. Si tratta però di 38 volte in iù di quanto l'850 Pro da 128 GB richieda nello stato sleep più profondo. Considerando il consumo massimo per un drive da 1 TB è circa 3000 mW, è ottimo.

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