Perché passare ai 64 bit?

C'è qualche differenza tra i 32 e i 64 bit per i videogiochi? Abbiamo testato alcuni videogiochi in entrambe le modalità, per scoprire che le differenze non sono ancora apprezzabili.

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a cura di Tom's Hardware

Perché passare ai 64 bit?

Gli appassionati con piattaforme socket AM2/AM2+ usano solitamente kit di memoria da 2 o 4 GB. Dopotutto, anche se la memoria DDR2 si trova a buon prezzo, i moduli da 4 GB sono ancora relegati agli appassionati, anche perché 8 GB hanno più a che fare con le soluzioni workstation.

L'introduzione della memoria triple channel, però, spinge a riconsiderare memoria e sistema operativo. Con un Core i7, infatti, avrete a disposizione tre canali di memoria e, con moduli da 2 GB, si arriva a 6 GB in totale. A questo punto, se si vuole sfruttare questa memoria, è necessario passare ai 64 bit.

Come ricorderete, infatti, con un sistema a 32 bit non è possibile sfruttare più di 4 GB di memoria RAM; anzi, in verità la memoria disponibile sarà di circa 3 GB, anche se ne avete 4 installati, per via del modo in cui il sistema operativo gestisce gli indirizzi di memoria.

Nel tempo sono stati introdotti trucchi per aggirare questo problema: la Physical Address Extensions di Intel permette tabelle con indirizzi fisici a 36-bit, che aiutavano in ambienti server ad aumentare la dimensione massima di memoria a 64 GB. Tuttavia, secondo una presentazione fornitaci da Chuck Walbourn, senior software design engineer di Microsoft XNA Developer Connection alla Gamefest 2008, il PAE non ha mai funzionato nel modo in cui doveva nei sistemi operativi desktop, che avrebbero avuto bisogno di mappare gli indirizzi virtuali dei 4 GB in uno spazio fisico più grande. Walbourn ci ha confidato che i driver erano il principale problema, perché avevano problemi di compatibilità con le applicazioni, perché pensavano che dovevano lavorare sempre con 32 bit e non i 36.

Oltre alle linee di indirizzi fisici a 32 bit, sarete limitati anche a 32 bit di indirizzi di spazio virtuale. Poiché un bit è riservato alla memoria kernel condivisa (usata da tutti i processi e dal sistema operativo), le applicazioni individuali hanno accesso solamente a un massimo di 2 GB di spazio privato d'indirizzamento. Ed ecco che nel sistema desktop a 32 bit si scoprono limiti che, a seconda dello scenario, potrebbero essere anche seri. Resta da capire se passare a 64 bit rappresenti un vantaggio.

Più memoria, grazie

Quando passate a un ecosistema a 64 bit - e perciò a un processore a 64 bit, sistema operativo a 64 bit e driver a 64 bit, il limite di memoria teorico sale a 16 exabyte di RAM, ovvero 17,2 miliardi di gigabyte. I processori, i chipset e le schede madre portano la capacità massima - persino in ambiente a 64 bit - a un livello più realistico. Molte delle schede madre X58 permettono di installare 24 GB di memoria DDR3.

Oltre a incrementare l'ammontare dello spazio per la memoria fisica disponibile, passare ai 64 bit aumenta anche lo spazio per gli indirizzi virtuali che era molto limitato in ambienti a 32 bit.

Tipo di applicazione Spazio indirizzo virtuale
Standard 32-bit 2 GB
Large Address Aware 32-bit 4 GB
Nativa 64-bit 8 TB

Un'applicazione a 32 bit, però, anche su un sistema a 64 bit, userà sempre un massimo di 2 GB di spazio virtuale (molti videogiochi, per esempio, sono ancora a 32 bit). Applicazioni scritte per avere "coscienza" di indirizzi più grandi (quelli con il flag /LARGEADDRESSAWARE) supportano fino a 4 GB senza nessuna modalità di avvio speciale. Infine, le applicazioni native a 64-bit supportano fino a 8 TB di spazio per l'indirizzamento virtuale; Microsoft afferma che può aumentare questo numero senza impattare sul SO o le applicazioni, quando se ne avrà la necessità.

Con i giochi, il passaggio ai 64 bit sarebbe del tutto giustificato: forse qualcuno ricorderà i problemi rilevati con mappe da più di otto giocatori con Command and Conquer: Generals, che portavano spesso l'applicazione a terminare lo spazio d'indirizzamento disponibile, e quindi a bloccarsi.