Dragon Age racconta una bella storia fantasy, con molte citazioni dai grandi classici del genere e da molti giochi di ruolo e relative ambientazioni. C'è innanzi tutto il classico bestiario fantasy, con elfi, nani, non morti, ragni giganti, draghi, barbari, simil orchi, cloni di troll, eccetera. Ci sono le più classiche professioni dei giochi di ruolo. C'è la Torre dell'Alta Stregoneria e la prova dei maghi alla Dragonlance. Ci sono le orde di nemici comandati dal maligno come nel Signore degli Anelli, il cui film ha molto ispirato alcune scene di battaglie e i l'orda di nemici, che sembrano molto orcheschi. Ci sono "il velo" e le dimensioni parallele alla Wraith, gioco di ruolo della White Wolf che conoscono in pochi.
Le ispirazioni sono scontate, del resto come si può creare un mondo fantasy che non riproponga qualcosa di già visto, a partire da Tolkien?
Senza anticipare troppo, ci si trova per l'ennesima volta a dover salvare il mondo, unificare tutte le razze conto un nemico comune e fare delle scelte di campo ben precise, spesso senza via di ritorno.
I dialoghi sono abbondanti e ben fatti, come in ogni gioco Bioware si parla tanto e raramente a caso. Le scene d'intermezzo sono molto epiche, anche se alcuni risvolti della storia sono veramente scontati: sfido chiunque a non capire chi tradirà e chi morirà , a partire dall'inizio. In generale le vicende sono appassionanti, la crescita dei personaggi è molto coinvolgente ed entrambi i fattori spingono a continuare a giocare a lungo. Il gioco dura decine di ore, fino a ottanta volendo spulciarlo tutto per bene, il che di per sé merita una menzione d'onore. Alcune decisioni possono effettivamente influenzare l'esito delle singole missioni e alla lunga della campagna. Il gioco offre una certa libertà di movimento, e si possono scegliere i capitoli della storia principale nell'ordine che si preferisce.
Si tratta di un gioco Bioware quindi parlare serve molto e l'abilità "Persuasione", stranamente chiamata Coercizione nella scheda del personaggio, è decisamente utile e non un orpello come in altri titoli.