Monkey Island: siamo davvero pronti al grande ritorno?

Monkey Island sta per tornare davvero: ecco cosa sapere e come prepararci (nel modo giusto) a uno dei ritorni più attesi degli ultimi anni!

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Il 2022 sta entrando nel vivo e, anche e soprattutto dal punto di vista videoludico, ci sta regalando qualche sorpresa davvero molto piacevole. Sono infatti diversi i grandi ritorni già annunciati o addirittura con già una data di uscita definita: franchise come
Alan Wake e Saints Row
, che fino a poco tempo fa sembravano spariti nel nulla, stanno insomma per tornare e noi non vediamo l’ora.

Due esempi rappresentativi di ciò che ci attende nei prossimi mesi, ai quali va affiancato quello che - per chi vi scrive - è il vero grande ritorno di questa nuova generazione: Return to Monkey Island, il nuovo attesissimo capitolo di una saga che stava davvero rischiando di finire nel dimenticatoio. Sono infatti passati 25 anni dall’indimenticabile terzo capitolo e ben 31 da Monkey Island 2, l’immortale capolavoro firmato dal trio Gilbert, Grossman e Schafer: non c’è dunque alcun dubbio che sì, era decisamente arrivato il momento di tirare fuori qualcosa di nuovo! Non parleremo del quarto capitolo perché, come tutti ben sappiamo, non è mai esistito davvero.

Da allora l’industria del videogioco è però cambiata in maniera radicale, sia parlando in termini di cultura che da un lato prettamente tecnologico: Return to Monkey Island andrà si troverà a parlare (anche) a un pubblico completamente nuovo, che probabilmente non ha mai avuto la fortuna di vivere in prima persona un’avventura come quelle del temibile pirata Guybrush Threepwood. Riuscirà a essere all’altezza di un compito del genere?

Return to Monkey Island, è ora?

Dal 1997 a oggi il mondo è cambiato, e non di poco. Ci troviamo oggi di fronte a uno scenario completamente diverso sotto tantissimi punti di vista, dove tutti abbiamo accesso a tutta l’informazione che vogliamo. In ogni singolo momento. Volendo banalizzare all’estremo pensate a quando, anche soltanto a inizio anni Duemila, si rimaneva bloccati in una sezione particolarmente ostica di un videogioco: come risolvevamo? Spesso e volentieri era il passaparola a salvarci, ma solo se avevamo la fortuna di conoscere qualcuno che avesse superato prima di noi la sfida in questione. In caso contrario si poteva ricorrere all’acquisto di guide dedicate o, con un po’ di ricerca, di riviste che ci dessero le risposte sperate: non era insomma per nulla facile, no?

Oggi è invece sufficiente digitare pochi caratteri sulla propria tastiera per trovare, in appena qualche frazione di secondo, centinaia e a volte migliaia di risposte alle nostre domande… E in tutti i formati possibili e immaginabili. Articoli, post su blog, video e chi più ne ha più ne metta: la situazione è totalmente diversa, e di conseguenza lo è anche il modo di vivere quell’esperienza ricca e sfaccettata che è un videogioco.

Se oggi non doveste essere in grado di capire come utilizzare un pollo di gomma con la carrucola in mezzo, potreste trovare la soluzione in un attimo: è cambiato l’approccio, il modo di concepire la fruizione del medium in sé. In tutto questo, Monkey Island può ancora ritagliarsi lo spazio che senza ombra di dubbio merita? In poche parole: sì, sì e assolutamente sì.

I motivi sono diversi, e tra i principali non possiamo che pensare al fattore tempo. Questo nuovo attesissimo capitolo arriva, da un certo punto di vista, proprio nel momento giusto: dopo il periodo di assoluto splendore negli anni Novanta il genere avventura grafica ha infatti attraversato un forte declino nel decennio seguente, dal quale in molti pensavano non si sarebbe più rialzato. Si trattava ormai di prodotti non più in grado di catturare il pubblico di prima, con conseguente e graduale disinteresse anche da parte di chi queste opere le curava e produceva in prima persona. Fino a pochi anni fa.

L’avvento di prodotti come Broken Age, Thimbleweed Park e i vari titoli Telltale ha decisamente ridato la giusta linfa vitale a un genere che, forse più di tutti gli altri, ne aveva assolutamente bisogno. Il risultato finale? Lo scenario adatto per riaccogliere, finalmente, anche un franchise come Monkey Island. E noi, in tutta onestà, non vediamo l’ora.

Monkey Island: come prepararci al grande ritorno

La domanda viene dunque spontanea e pressoché immediata: cosa dobbiamo aspettarci da Return to Monkey Island? La risposta ancora non la sappiamo, ma dando un’occhiata al passato di un autore assurdo e geniale come Ron Gilbert un’idea ce la siamo fatta. Il gioco vorrà senza dubbio innovare, pur restando fedele agli standard che hanno reso la serie una delle più importanti della storia dei videogiochi.

Prendere dal passato, insomma, senza disdegnare il presente: come detto gli ultimi anni sono ricchi di avventure grafiche degne di nota, molte di queste fortemente influenzate proprio da quell’opera straordinaria che è Monkey Island. Ecco, in questo preciso momento storico è assai probabile che sarà proprio Guybrush a prendere spunto, per parte della sua nuova avventura, da ciò che questo filone ha da offrire oggi.

Return to Monkey Island sarà dunque un’opera da comprendere in quanto contestualizzata nei tempi e nei modi giusti, proprio alla luce del fatto che i tempi sono cambiati. Aspettiamoci una buona dose di sarcasmo e un bel pizzico di follia, al fianco di elementi propri di alcuni prodotti esplosi negli ultimi anni. Ora, alla luce del fatto che si tratti di un franchise con tanti appassionati storici ma che in molti non hanno ancora scoperto… Come prepararsi al nuovo Monkey Island?

  • Ai fan storici consigliamo di dare un’occhiata, se non l’hanno ancora fatto, a tutto ciò che i generi avventura grafica e avventura interattiva sono riusciti a proporre negli ultimi anni. Non solo grandi classici, ma anche titoli completamente nuovi che vale assolutamente la pena vivere almeno una volta nella vita: Life is Strange, Heavy Rain e The Walking Dead giusto per citarne tre.
  • Alle nuove generazioni suggeriamo di rispolverare un po’ il passato, prima di tutto armandosi di pazienza: si tratta di prodotti che hanno retto bene la prova del tempo, ma con linguaggi e modalità che potrebbero scoraggiare un pubblico troppo giovane. Su varie piattaforme è possibile recuperare non solo i vecchi Monkey Island, ma anche altri capolavori essenziali come Grim Fandango, Full Throttle e Day of the Tentacle: fatevi del bene e fatelo, assolutamente!

Return to Monkey Island uscirà nel corso del 2022 e noi di Game Division, oltre a non stare più nella pelle, non mancheremo di raccontarvi tutto ciò che riguarda uno dei titoli più attesi dell’anno. La parola passa ora a voi: allora, siete pronti per il grande ritorno di Guybrush Threepwood?