Un'avventura divertente con missioni secondarie sotto tono

Il terzo capitolo di Far Cry 3 si presenta come uno dei migliori giochi del 2012 e si candida seriamente al titolo di sparatutto più bello dell'anno. Tuttavia il lavoro degli sviluppatori non è esente da difetti. Scoprite tutti i dettagli nella nostra recensione.

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a cura di Tom's Hardware

Un'avventura divertente con missioni secondarie sotto tono

Uno sparatutto che si rispetti non può contare soltanto su una trama affascinante e personaggi carismatici e Far Cry 3 si comporta bene anche quando si tratta di passare all'azione. La sopravvivenza del protagonista deve infatti passare attraverso l'uccisione di dozzine di pirati e miliziani. La missione principale è molto interessante e rinnoverà costantemente gli obbiettivi del giocatore.

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Si passa dalla liberazione di un ostaggio a una "passeggiata" in un edificio in fiamme, dall'esplorazione di templi in stile "Indiana Jones" alla conquista di villaggi e molto altro. Questi compiti sono il cuore delle partite single player di Far Cry 3, sono molto divertenti e difficilmente vi deluderanno.

Al contrario le missioni secondarie diventano presto ripetitive. Vi ritroverete spesso a dover riattivare torri radio per scoprire nuove zone della mappa e avere armi gratuite nei negozi, oppure a sterminare le forze nemiche negli avamposti per sbloccare nuovi punti di vendita e luoghi dove viaggiare rapidamente.

Fortunatamente avrete a che fare anche con compiti secondari divertenti, come recuperare un oggetto particolare o uccidere un cane rabbioso. Senza queste piacevoli pause si assisterebbe soltanto a sfide che a dire il vero si rivelano noiose. Uccidere un pirata con un coltello, cacciare un animale specifico, corse contro il tempo, partite di poker, sfide in cui bisogna fare il massimo punteggio per impressionare i propri amici e così via.

Non proprio il massimo della vita per delle missioni che alla fine dei conti si rivelano superflue, anche se permettono di guadagnare denaro ed esperienza, due componenti che aiuteranno a finire il gioco più facilmente.

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Ubisoft non ha eseguito un lavoro eccelso sulla varietà di queste missioni eppure il gameplay è talmente piacevole al punto da invogliare i giocatori a trascorrere più tempo possibile su quest'isola, grazie anche ad alcune idee decisamente ben confezionate.

Una di queste è il tatuaggio del protagonista. Questo rappresenta infatti il "livello di guerriero Rakyat" di Jason. Per ogni nemico ucciso e obbiettivo completato si ottiene un punto abilità da usare in uno dei tre alberi a disposizione. Se si sceglie di "potenziare" l'airone ci si concentrerà sugli attacchi a distanza, lo squalo invece aumenterà i punti vita del protagonista e l'efficacia nei combattimenti corpo a corpo. Infine chi predilige il ragno migliorerà le abilità d'infiltrazione.

Si potrebbe pensare che sia quasi obbligatorio specializzarsi in un settore per approfittare del proprio stile di gioco, ma non è così. La scelta d'investire punti in tutti e tre gli alberi offre infatti dei vantaggi. In questo modo si potrà aumentare la propria vitalità, la velocità di ricarica di alcune armi, migliorare la stabilità con il fucile da cecchino e sfruttare diverse opzioni per le uccisioni di nascosto, come un attacco a due nemici contemporaneamente o saltando da una sporgenza (grazie Assassins' Creed). Stiamo parlando di tantissimi potenziamenti che renderanno Jason una vera e propria macchina da guerra.