Alimentazione

Con i computer, come con qualsiasi altro dispositivo complesso, la prevenzione è il miglior modo di evitare guai. Seguendo questi primi consigli, probabilmente non avrete mai ragione di mettervi le mani nei capelli. Nella maggior parte dei casi, poi, si tratta di applicare un po' di senso comune, piuttosto che grandi competenze tecniche.

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a cura di Tom's Hardware

Alimentazione

Il computer ha bisogno di una fonte di energia elettrica, stabile e affidabile, a 220 V e 60 Hz. I computer moderni se la cavano piuttosto bene con le oscillazioni tipiche delle reti elettriche, che portano a cali e picchi della durata di qualche millisecondo. Gli alimentatori non sono pensati, però, per resistere a fenomeni duraturi. I picchi di tensione eccessivi possono passare attraverso l'alimentatore, arrivando ai componenti interni sotto forma di corrente continua. Similmente, i lunghi cali di tensione stressano chip e monitor.

La sottotensione provoca sintomi ben conosciuti. Un hard disk che riceve meno di 12 volt, per esempio, potrebbe non rispondere alle prime tre richieste di avvio, ma comportarsi normalmente alla quarta. In un caso del genere, l'utente generalmente pensa che sia tutto a posto, ma non è detto che non sia così. Il basso voltaggio può anche causare l'intermittenza di alcune funzioni, con fenomeni piuttosto curiosi. Se sostituite spesso i vostri componenti, vi suggeriamo di procurarvi un voltometro, o un tester completo, e controllare le prese a muro. Se leggete dei valori diversi da quelli attesi, è il caso di contattare la compagnia elettrica, o almeno un elettricista.

Che cosa causa le oscillazioni nell'alimentazione? Le ragioni possono essere le più ordinarie, come per esempio qualcosa che si brucia in un giorno particolarmente caldo, oppure il servizio elettrico è semplicemente di cattiva qualità. Oppure potrebbe dipendere dagli elettrodomestici: quando il condizionatore, o anche il motore del congelatore, si avviano, si potrebbe verificare un calo di potenza nell'intero impianto, seguito da un picco quando si ristabilisce il valore di riferimento. Ancora, come molti sanno, i temporali sono il momento ideale per sperimentare problemi di stabilità.

Anche un brevissimo calo di corrente può provocare un calo di tensione, sufficiente per cancellare la memoria dei chip. Quando si verifica questa situazione, il computer si blocca. Anche se non vedete scintille, un calo di tensione di pochi secondi può mandare in panne i computer meno recenti .

Un picco di tensione, invece, può danneggiare i dati, perché potrebbe provocare movimenti incontrollati della testina di scrittura del disco rigido. Se si tratta di un settore di avvio, o della FAT, il problema potrebbe rivelarsi piuttosto serio. Tra l'altro un problema del genere è invisibile, fino al momento in cui si tenta di accedere ai dati danneggiati. In uno scenario del genere, ecco che l'utilità dei programmi di manutenzione dei dischi si fa palese. Usate un'applicazione, per esempio Norton Utilities, regolarmente, così che i problemi vengano risolti prima di diventare enormi . Questi programmi possono riparare anche il settore d'avvio e la FAT, oltre ai files di dati.

Ogni sistema, che si tratti di casa o ufficio, dovrebbe, come minimo, essere protetto da una ciabatta con fusibile , che impedisce ai picchi di fare danno. Si tratta di oggetti piuttosto economici, che possono essere visti come un "agnello sacrificale elettrico". Se si presenta un picco eccessivo, il fusibile si fonde e l'alimentazione s'interrompe. Uno stabilizzatore, più costoso, è in grado di eliminare anche i cali di tensione momentanei, e integra anche la protezione contro i picchi.

La soluzione più completa, in ogni caso, è un UPS (Uninterruptible power supply), o gruppo di continuità, un sistema elettronico in grado di fornire tensione costante, eliminando picchi e cali, ma anche di fornire energia durante un blackout, fornendo almeno il tempo di salvare i dati e spegnere correttamente il sistema. Normalmente contengono uno stabilizzatore e una batteria, insieme ad un regolatore. Ne esistono di due tipi: quelli più semplici, che passano velocemente alla batteria in caso di emergenza, e i "veri" UPS, che usano costantemente la batteria per alimentare il sistema, mentre la rete elettrica serve per mantenere la carica della batteria stessa . I prezzi di questi dispositivi partono dagli 80 euro circa.

Un UPS fornisce, in caso di totale blackout, circa 15 minuti di autonomia, più che sufficienti per spegnere i sistemi adeguatamente. Per essere sicuri di non perdere dati, è bene configurare le proprie applicazioni, come l'elaboratore di testi, per salvare automaticamente il lavoro di tanto in tanto, per esempio ogni 10 minuti. In questo modo non si perde molto del lavoro fatto, in caso d'incidente.

A valle dell'UPS c'è l'alimentatore del computer, che si occupa di convertire la corrente alternate in DC, riducendo anche il voltaggio. In generale gli alimentatori sono dispositivi semplici, e molto duraturi. È praticamente impossibile che l'alimentatore si danneggi, per usura, prima del resto del computer. "Praticamente impossibile" però, significa che potrebbe succedere, in particolare se l'alimentatore non è adeguatamente protetto, o se il sistema di raffreddamento non funziona a dovere. Ecco come capire se l'alimentatore non è in buone condizioni.

  • Sistema completamente "morto", ventole inattive.
  • Ripetuti avvii falliti
  • Riavvii o arresti del sistema imprevisti
  • Ripetuti controlli di parità o altri errori di memoria.

Sempre con il tester, potete controllare il funzionamento dell'alimentatore, misurando la tensione in uscita . Cambiare questo elemento è semplice, e anche economico, con i modelli più economici, che costano meno di 40 euro. Bisogna solo assicurarsi di scegliere un modello simile, per dimensioni e design, a quello da sostituire. Quanto alla potenza, invece, è meglio scegliere un modello più "muscoloso".

Hard disk o controller?

Prima di dare per morto il disco rigido, è bene ripassare mentalmente le ultime azioni fatte sul computer. Se avete armeggiato all'interno del computer, e meglio rimettere mano dentro il case (ricordatevi di staccare l'alimentazione prima) e assicurarsi di non aver scollegato nessun cavo per errore, dal disco, dal controller o dal bus.

Un programma di diagnostica è in grado di svelare se il problema è nel controller, e può anche dare informazioni sui problemi del drive stesso. Queste applicazioni, però, non possono dire nulla se l'HDD o il controller sono danneggiati irreparabilmente.

Controllate il BIOS, per assicurarvi che non ci siano errori, e che il disco rigido sia identificato correttamente.

Il passo successivo è mettere alla prova il disco , inserendone al suo posto uno funzionante, oppure montando il disco sospetto in un sistema in ordine. A questo punto, saprete con certezza se il disco è danneggiato oppure no.

I problemi legati al'hard disk possono derivare anche da danni riguardanti i settori di avvio, i file di sistema, oppure le parti meccaniche.