Nuvole verdi

Intervista - Scopriamo i dettagli del Cloud Computing secondo Google, e quali sono i progetti per battere la concorrenza.

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a cura di Tom's Hardware

Nuvole verdi

Tom's: Ci sono diversi approcci alla costruzione di un'infrastruttura cloud. Cosa ha scelto Google?

KN: vediamo la "nuvola" come il risultato di molti data center che si realizzano come una cosa sola. Quando usate Gmail i dati sono salvati su diversi data center, che garantiscono la ridondanza dei dati. Se uno di questi smette di funzionare per qualche ragione, o diventa inaccessibile, si passa automaticamente a un altro, senza che l'utente si accorga di nulla.

In ognuno di questi data center ci sono molti server che conservano i dati, così se un disco si danneggia, o se un gruppo di continuità smette di funzionare, non te ne accorgeresti nemmeno perché il servizio è distribuito. Il nostro cloud in effetti si compone di molti server in molti da center, ma dal punto di vista dell'utente finale questo non dovrebbe importare; se ne accorge, allora stiamo sbagliando qualcosa.

Detto questo bisogna riconoscere che alcuni clienti, in particolare il governo, hanno richieste particolari sull'effettiva collocazione dei dati, o vogliono che i dati siano accessibili su un solo data center; quindi abbiamo avviato un'iniziativa dedicata a queste richieste speciali. Il software e l'architettura non cambiano, ma solo la collocazione dei dati.

Tom's: si può parlare di cloud computing e compatibilità ambientale?

KN: quando si parla di consumi ed efficienza dei data center, i vantaggi vengono dall'economia di scala, cioè dal gran numero di data center. C'è un aneddoto che racconto spesso: se vai su google.com e fai una ricerca, noi facciamo una ricerca su miliardi di pagine in pochi secondi, e per farlo consumiamo meno energia di quanta ne usi il tuo PC mentre aspetta che i risultati siano pronti. Questo dovrebbe dare un'idea di quanto siano efficienti i nostri data center.

Tom's: Cosa dire allora delle affermazioni sentite un po' dappertutto, secondo le quali una ricerca online consuma così tanta energia da essere considerata dannosa per l'ambiente?

KN: In effetti ne abbiamo parlato nei nostri blog, perché c'è tanta disinformazione su questo tema. Molte persone dicevano "questa è l'energia che consuma Google secondo noi e questa quella consumata da un server medio, basta moltiplicare". È un'idea completamente sbagliata da un punto di vista numerico. E così abbiamo pubblicato alcune informazioni che spiegano con più dettagli come funzionano i consumi e quale sia l'impatto ambientale. The Blackl.com site emerged back in the days of rampant Google energy consumption misinformation. The idea was that a black screen would consume less energy. This is not true of LCD monitors.

Per approfondire: il document di Greenpeace sul cloud computing ecosostenibile, "Make it Green".