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Il primo passo, prima di comprare una macchina fotografica, è capire come la useremo. È utile, poi, conoscere la tecnologia delle foto digitali, almeno a grandi linee. Quanto è importante il sensore? E lo zoom? E il mirino? Che mi dici dell'ergonomia? Abbiamo confezionato questa guida con l'intenzione di rispondere a queste e altre domande.

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a cura di Tom's Hardware

Più pixel, più problemi, continua

6 Mpixel sono sufficienti per una reflex, purché le foto non vengano utilizzate per realizzare stampe in formato poster.

L'eccessivo numero di pixel, ripetiamo, porta a due problemi. Il secondo è la diffrazione. Si verifica quando il passaggio della luce è troppo piccolo. È una situazione che si presenta quanto si chiude il diaframma. Un fotografo esperto sa che per ottenere l'esposizione ottimale bisogna agire sul tempo d'esposizione e sull'apertura del diaframma. Minore è il tempo d'esposizione e più "scura" risulterà l'immagine, a parità di luminosità ambientale. Se c'è troppa luce, si può anche intervenire sul diaframma, chiudendolo parzialmente, ma andando incontro al fenomeno della diffrazione. Con un sensore piccolo e con tanti pixel la diffrazione è molto visibile, con effetti su nitidezza e definizione.

Quando la sensibilità aumenta, il rumore diventa evidente. Su questa foto, si nota del rumore nelle zone più scure dell'acqua, sotto gli alberi.

Per fronteggiare il problema, sulle macchine 12 Mpixel i produttori hanno sostituito il classico diaframma con un filtro grigio, che ha però diversi inconvenienti. Il primo riguarda le possibilità di regolazione: un vero diaframma permette una certa gradualità, mentre il filtro permette solo due impostazioni. O è attivo, oppure non lo è. Chiudendo il diaframma, inoltre, si riesce ad avere una maggiore profondità di campo, impossibile da raggiungere con un semplice filtro. Ad esempio, se si scatta una foto con un soggetto in primo piano ed uno sullo sfondo a diaframma totalmente aperto, il primo sarà nitido e il secondo sfocato. Aumentando la profondità di campo, invece, entrambi sono a fuoco. Queste funzioni avanzate, in ogni caso, non sono indispensabili su una compatta 10 o 12 Mpixel, che viene usata per stampe al massimo in formato A4, o per visualizzare foto su monitor.

DIAFRAMMA: dispositivo della macchina fotografica responsabile di regolare la quantità di luce che raggiunge la pellicola o il sensore. È presente tanto su quelle digitali quanto su quelle meccaniche. 

OTTURATORE: componente che si attiva al momento dello "scatto". È una tendina che si apre, lasciando passare la luce, e resta aperto per un tempo determinato. Il tempo di apertura di indica comunemente come "Tempo d'esposizione" o "Velocità". È posizionato dietro al diaframma.

I problemi legati alle alte risoluzioni non finiscono qui. I file diventano molto pesanti e occupano molto spazio sia sulla scheda di memoria sia su PC (solitamente da 5 a 7 MB ciascuno). Le compatte 10 - 12 Mpixel, sono rumorose in alta sensibilità, non permettono di aumentare la profondità di campo, come le reflex, e non offrono solitamente un buon grandangolo.

Arrivati a questo punto, i criteri di scelta dovrebbero essere chiari. Chi vuole una compatta farebbe bene a restare entro gli 8 Mpixel, preferendo un grandangolo 28 mm e uno schermo ampio, o la stabilizzazione ottica. I sensori delle reflex sono più grandi e non presentano tutti i problemi dei sensori delle compatte. Le reflex amatoriali e semi-professionali si limitano ad una risoluzione di 10 Mpixel, cosa che conferma la nostra convinzione che 12 Mpixel su una compatta siano del tutto inutili, e siano solo una trovata del marketing.