Il sensore
Un'immagine della scorsa estate, scattata con una compatta 7 Mpixel. La qualità è più che soddisfacente, e non avrebbe avuto senso utilizzare una risoluzione più alta, poiché su carta A4 i miglioramenti nemmeno si notano.
Le fotocamere digitali non sfuggono ad una regola generale del consumo: per non pentirsi dell'acquisto bisogna conoscere l'oggetto dei desideri. Solo conoscendo i fondamenti della tecnologia che sta dietro le fotocamera digitali, si può rimanere soddisfatti del proprio acquisto.
SENSORE: dispositivo fotosensibile che sostituisce la pellicola. Varia in dimensioni, risoluzione e sensibilità. Quello delle macchine reflex è più grande, e si considera generalmente migliore. |
La pellicola è stata sostituita da un sensore, che per certi versi è simile ad essa. In entrambi i casi si tratta di una superficie fotosensibile, le cui dimensioni hanno un ruolo fondamentale per la buona riuscita della foto. Il sensore è formato da tanti "puntini" fotosensibili che, esposti alla luce, generano un segnale elettrico. Abitualmente, con una certa imprecisione, si parla di pixel. La risoluzione rappresenta il numero di pixel che compone l'immagine.
Il sensore è formato da tanti puntini elementari fotosensibili, che, a parità d'area, diventano sempre più piccoli man mano che il loro numero aumenta. Questo porta spesso a problemi di diffrazione della luce e di gestione del rumore.
Prendiamo un'immagine formata da un milione di pixel, o 1 Mpixel: può essere composta da 1300 pixel orizzontali e 720 pixel verticali, una risoluzione quindi molto vicina a quella di un pannello HD-Ready di un televisore LCD. Quando si parla di sensori il numero di Mpixel indica il numero di puntini fotosensibili che, se colpiti dalla luce, creano un segnale elettrico. Questo segnale, poi, si trasforma in codice binario (una serie di 0-1), per costruire un'immagine digitale composta dallo stesso numero di pixel. Maggiore è il numero di pixel, naturalmente, più è alta la definizione della fotografia.