Statue giganti, un sigillo misterioso e altre curiosità su Gli Anelli del Potere Episodio 3

Gli Anelli del Potere Episodio 3 ha svelato il significato di un simbolo misterioso e ci ha presentato personaggi come Adar e Isildur.

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a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

Gli Anelli del Potere Episodio 3 mostra, fra le altre cose, il salvataggio di Galadriel e Halbrand, i quali vengono portati in un posto all'apice del suo splendore che, però, nella Terza Era in cui è ambientato Il Signore degli Anelli ormai non esiste già più. Lì, la strana coppia formata da un'elfa e un umano incontrerà alcuni personaggi già noti agli appassionati delle opere di J. R. R. Tolkien, e riuscirà anche a svelare un mistero, rivelando, così, delle informazioni vitali per la comprensione di ciò che sta effettivamente succedendo nella Terra di Mezzo. Inoltre, vedremo anche cosa stia succedendo ad Arondir, l'elfo che, alla fine del prologo della serie, era stato fatto prigioniero dagli orchi.

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In questo articolo, ci occuperemo di analizzare tutto ciò che abbiamo potuto vedere in Gli Anelli del Potere Episodio 3, come abbiamo già fatto per le prime due puntate della serie.

ATTENZIONE L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER!Da questo punto in poi saranno presenti alcuni spoiler su Gli Anelli del Potere, per cui vi invitiamo a procedere con la lettura con cautela.

Statue giganti, un sigillo misterioso e altre curiosità su Gli Anelli del Potere Episodio 3

L'Uomo Meteora e i Pelopiedi

Dopo che le Pelopiedi Nori e la sua amica Poppy si sono imbattute nel misterioso Uomo Meteora, hanno deciso, per il momento, di non parlarne con il resto della carovana. Ma Nori vuole comunque fare qualcosa per aiutarlo. Avendo capito che lo Straniero è alla ricerca di una particolare costellazione, la giovane convince Poppy ad aiutarla a consultare di nascosto il libro del saggio Sadoc Burrows, nella speranza di trovare qualche informazione sulla costellazione. Nonostante i loro sforzi, però, la situazione sfugge loro di mano...

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Nori viene scoperta all'interno degli alloggi di Burrows, ma, coraggiosamente, afferma di aver compiuto l'impresa da sola. Questa sua terribile azione di insubordinazione dovrebbe costarle la "decarovanizzazione", ma Burrows si limita a confinare la famiglia Brandipiede in coda alla carovana, cosa che preoccupa moltissimo la madre di Nori. Ma perché?

Coloro che seguono la carovana stando in coda hanno molte più probabilità di perdersi, distaccandosi, così, dalla carovana stessa. I Pelopiedi che si smarriscono non vengono recuperati, ma "lasciati indietro". Di loro non si sa più nulla, ed è proprio a loro che Sadoc Burrows dedica le sue parole commemorative in una sorta di cerimonia: non si tratta di una commemorazione dei defunti, ma dei "lasciati indietro", ovvero di coloro che, una volta smarritisi, sono stati abbandonati dal resto della carovana al loro destino. Alla luce di questo, appare molto più chiaro il terrore della madre di Nori, che teme proprio che la sua famiglia verrà "lasciata indietro".

Gli anziani, poi, rimproverano Nori per aver aiutato lo Straniero, dicendo che non hanno bisogno di amici, ma che devono concentrarsi sulla propria sopravvivenza. Ma lei chiede:

"Senza amici per cosa sopravviviamo?"

Così, sottolineano una tematica molto cara a Tolkien, e che vedremo anche nel paragrafo successivo: l'importanza della collaborazione. Per loro fortuna, infatti, l'Uomo Meteora li sta seguendo, e il fatto che pronunci la parola "amico" convince ancor più Nori che la sua missione è aiutarlo. Dove li porterà il loro viaggio insieme?

Perché gli umani di Númenor odiano gli elfi?

Una nave di Númenor capitanata da Elendil, un abilissimo marinaio, ha salvato Halbrand e Galadriel alla deriva. Tuttavia, una volta giunti a Númenor, Galadriel constata come lì gli elfi come lei non sono affatto benaccetti. Ma gli Elfi e i mortali di Númenor furono alleati contro Morgoth nella Prima Era, e Galadriel fa anche notare loro che la loro isola fu in origine un dono degli elfi. Cosa è successo per rendere li ora così ostili?

Nella serie questa storia viene solo accennata, poiché Amazon non possiede i diritti per il Silmarillion, l'opera di Tolkien ampiamente ambientata nella Prima Era e che, quindi, la analizza molto da vicino. Galadriel visita una grande biblioteca con Elendil, e qui osserva che l'archivio è stato costruito da Elros, il fratello di Elrond. In quanto mezzelfi, i fratelli poterono scegliere se accogliere la propria eredità umana o quella elfica: come sappiamo, Elrond scelse di vivere tra gli Elfi, mentre Elros scelse di vivere tra gli umani, divenendo il primo re di Númenor.

Questi mortali hanno ricevuto l'isola dagli Elfi in segno di gratitudine per averli aiutati contro Morgoth (gli umani delle Terre del Sud aiutarono invece Morgoth). Tuttavia, nel corso dei secoli Númenor è diventata più forte, fino ad arrivare a rinnegare e rifiutare l'influenza degli elfi. Ma l'isola ha scarsissimi rapporti anche con gli altri mortali della Terra di Mezzo, e questo aspetto è perfettamente in linea con la poetica dell'autore, che contrappone i pericoli dell'isolamento e dell'arroganza che nasce dal successo alla salvezza, che si può raggiungere solo se si è uniti.

Elendil, Isildur, la spada Narsil e le due statue giganti

Elendil, il cui nome vuole anche dire "amico degli elfi", non è solo il navigatore che ha salvato Galadriel e Halbrand: è anche il padre di Isildur, colui che, un giorno, taglierà il dito di Sauron con l'Unico Anello grazie alla lama spezzata della spada Narsil di suo padre Elendil, a cui viene donata proprio in Gli Anelli del Potere Episodio 3.

Essendo figure così importanti nella storia della Terra di Mezzo, furono omaggiati con la costruzione di due statue gigantesche che saranno conosciute come Gli Argonauti, monumenti eretti per celebrare i re di Gondor e che la Compagnia dell'Anello vide mentre viaggiava lungo il fiume Anduin. Sulla sinistra dell'inquadratura, nel film di Jackson, c'è Isildur e sulla destra c'è Elendil (nei libri di Tolkien, le statue sono dedicate a Isildur e a suo fratello Anárion, che però è solo brevemente menzionato nei film).

A questo nucleo familiare si aggiunge, in Gli Anelli del Potere Episodio 3, anche un nuovo personaggio: Eärien, sorella di Isildur e Anárion, la quale sta cercando di diventare un architetto professionista: quale sarà il suo ruolo nella storia?

Galadriel e il simbolo misterioso e il segreto di Halbrand

Quando si trova nel grande archivio eretto da Elros insieme ad Elendil, Galadriel riflette sul significato di un misterioso simbolo associato a Sauron, e realizza per la prima volta che non si tratta di un qualche tipo di sigillo o di runa: ruotandolo, Galadriel scopre che, invece, è una mappa che corrisponde alle Southlands, le Terre del Sud.

In base alla posizione delle Terre del Sud e alla descrizione scritta nella lingua oscura che traduce per noi Galadriel, si evince che, in futuro, quelle terre corrisponderanno a Mordor, il regno di Sauron. Inoltre, durante un dialogo fra Halbrand e Galadriel veniamo anche a conoscenza del fatto che il popolo dell'uomo, che egli stesso aveva dichiarato essere privo di un re, in realtà ha un sovrano: proprio lui, Halbrand, è il re delle Terre del Sud un tempo affiliate di Morgoth e che ora stanno per diventare la sede di Sauron e delle sue forze oscure.

Arondir, gli orchi e Adar

È proprio nelle Terre del Sud che viene portato Arondir in Gli Anelli del Potere Episodio 3, dove scopre che gli orchi schiavizzano le persone che rapiscono per farle lavorare alla costruzione del loro nuovo regno. Dopo essere stati tratti in inganno da un falso atto di gentilezza da parte di un orco (sapendo quanta poca acqua danno da bere ai prigionieri, un orco gliene offre una borraccia per distrarli e uccidere uno di loro), scoppia una rivolta fra i prigionieri, che dà vita a una serie di scene di azione degne di nota (fatta eccezione per il mannaro in CGI).

Alla fine, proprio quando Arondir è vicino alla fuga, viene nuovamente catturato, e gli orchi decidono di portarlo al cospetto di colui che sembra essere il loro capo: Adar, una figura di cui non sappiamo praticamente nulla e che viene inquadrata in modo volutamente sfocato per non farci capire subito di chi si tratta. ma chi è in realtà Adar, e cosa vul dire il suo nome? Per scoprirlo, vi invitiamo alla lettura di questo nostro articolo.