I 3 motivi per cui la serie TV di Dungeons and Dragons sarà meglio del film

Dopo l'annuncio di Paramount Plus ecco 3 motivi per cui la serie TV di Dungeons and Dragons sarà meglio del film.

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a cura di Domenico Bottalico

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È giunta nel tardo pomeriggio di ieri, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che Paramount Plus ha ordinato la produzione di una serie TV di Dungeons and Dragons. Per il momento non ci sono dettagli in merito. Sappiamo infatti solo che la prima stagione sarà composta da 8 episodi e che il pilot è stato scritto e verrà diretto Rawson Marshall Thurber (Red Notice per Netflix). Una notizia che sicuramente conferma l'enorme popolarità del franchise del gioco di ruolo più famoso al mondo e nato quasi mezzo secolo ma che arriva a poche settimana dall'arrivo nelle sale del nuovo film Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri. Un semplice sforzo sinergico o un tentativo di capitalizzare al massimo proprio su quel successo citato poco fa? Una cosa è certa la serie TV di Dungeons and Dragons ha tutte le carte in regola per essere meglio del film.

I 3 motivi per cui la serie TV di Dungeons and Dragons sarà meglio del film

La serie TV non avrà problemi di durata

Una serie TV di Dungeons and Dragons da 8 episodi, quindi teoricamente circa 8 ore di durata, permetterà sicuramente di sfruttare al meglio una delle caratteristiche del gioco di ruolo ovvero la sua componente narrativa. Non essendo "costretta" nella durata cinematografica, che per i blockbuster d'azione si aggira oramai intorno ai 120/140 minuti circa, la serie TV avrà sicuramente a sua disposizione una narrazione non solo meno compressa ma forse anche meno lineare. Se è vero che Dungeons and Dragons ha visto progressivamente semplificare il suo sistema di gioco per una maggiore e più facile fruibilità, questo non ha intaccato la sua ricchezza in termini narrativi.

Uno dei fattori che negli ultimi anni ha sancito il successo del gioco di ruolo, non solo D&D, è proprio la sua capacità di uscire dai binari che invece altre forme di intrattenimento hanno imposto ai fruitori a più livelli, basti prendere come esempio il Marvel Cinematic Universe e l'infinita concatenazione di film, serie TV e così via. In questo senso la serie TV di Dungeons and Dragons potrebbe superare il film lasciando spazio a numerose side quest sviluppando così anche i personaggi oltre le esigenze di avere un party "ben assortito" come quello visto nel trailer del film.

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La serie TV di Dungeons and Dragons potrà utilizzare meglio la lore

È indubbio che gran parte della rinnovata popolarità di Dungeons and Dragons sia dettata dall'esposizione mediatica generata da Stranger Things. Non si tratta però di una esposizione fine a sé stessa o un elemento di contorno dettato dall'ambientazione della serie dei Duffer Brothers ma al contrario di un elemento che viene piegato e rimaneggiato a fini narrativi: le varie creature della serie vengono rinominate prendendo ispirazione dal manuale dei mostri di D&D. Almeno a giudicare dal trailer, invece nel film la lore sembra solo utilizzata solo come mero accessorio o ancora peggio come un "catalogo" da cui attingere in cerca di qualcosa di cool. Non sorprende, in questo senso, la polemica riguardante la druida del party che utilizza la Forma Selvatica per trasformarsi in un orsogufo. Forma Selvatica, da regolamento, permette al druido di trasformarsi in una creature di tipo animale, come ad esempio un lupo o un orso, mentre l’orsogufo è una creatura di tipo mostruoso e quindi non consentita da un’intepretazione letterale delle regole.

Potrebbe sembrare una questione di poco conto ma in realtà rivela tutta la leggerezza dell'approccio alla lore della pellicola. Questo non sarà possibile per la serie TV che invece dovrà confrontarsi con prodotti che hanno fatto del world building, delle ambientazioni e della lore stessa il volano imprescindibile della narrazione seriale basti pensare a Il Trono di Spade, House of the Dragon o Gli Anelli del Potere. Da questo punto di vista poi ci sarebbe l'imbarazzo della scelta perché ogni ambientazione di D&D ha una lore ricchissima vedasi le più famose Forgotten Realms (dove dovrebbe essere anche ambientato il film) o la storica Dragonlance.

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La serie TV di Dungeons and Dragons sarà meglio del film perché avrà un tono diverso

La serie TV di Dungeons and Dragons sarà meglio del film perché avrà un tono diverso. Il trend dell'action-comedy ha francamente stufato: non basta inserire un paio di brani rock conosciuti e qualche battuta sagace, uniti ad un budget importante ed effetti speciali spettacolari, per rendere un film un successo ma soprattutto non tutto si può prestare a questo tipo di adattamento. L'equazione sbagliata è forse quella di voler adattare in live action certe dinamiche dell'actual play di gruppi come Critical Role che sono state trasposte, con un discreto successo, in forma animata con la serie Vox Machina. Ma i più addentrati ricorderanno anche che neanche questa è una novità: una delle prime interazioni transmediali di D&D fu proprio in forma animata negli anni 80 con una serie che oggi definiremmo campy nelle premesse.

La serie TV invece, dovendosi misurare con quelle serie citate poco sopra, dovrà necessariamente avere un tono più autoreferenziale, più epico, più grounded per certi versi. Si dovrà lavorare in questo senso di pari passo fra lo sviluppo di personaggi meno macchiettistici e una trama a lungo termine che abbracci davvero la lore. La sensazione iniziale, alla luce dell'annuncio della serie TV, è che quella che vedremo sul grande schermo sarà una avventura one-shot mentre quella che arriverà sul piccolo schermo sarà una campagna strutturata. Due tipi di pubblico diverso insomma e questo non è assolutamente un male.