Overclocking: Sandy Bridge cambia tutto

Test - Processori Intel Sandy Bridge per piattaforma LGA 1155, grafica integrata e Quick Sync su singolo die.

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a cura di Tom's Hardware

Overclocking: Sandy Bridge cambia tutto

Come probabilmente già sapete, Sandy Bridge altera drammaticamente il modo in cui gli appassionati possono effettuare l'overclock. 

Nello sforzo di semplificare il proprio design (un passo che dal punto di vista di un ingegnere ha un senso preciso), Intel ha integrato il generatore di frequenza presente nei chipset della serie 6. Ora, una frequenza influenza tutto, il che significa che non potete impostare in modo indipendente le frequenze dei vari sottosistemi.

Sfortunatamente al PCI Express non piace operare molto al di fuori delle proprie specifiche, quindi qualsiasi cambiamento significativo oltre un BCLK di 100 MHz causa problemi. I giorni in cui si portava il BCLK di Nehalem da 133 MHz a oltre 200 MHz sono storia. Gli overclocker perdono fondamentalmente una delle due variabili che influenzavano in precedenza le prestazioni del processore. Intel ha offerto due opzioni per ovviare a questo problema.

La prima sono i processori della serie K, dotati di moltiplicatore sbloccato, già apparsi lo scorso maggio (Intel Core i7 875K e Core i5 655K, overclock economico). Questi modelli permettono d'impostare un moltiplicatore massimo pari a 57x, consentendo quindi di raggiungere frequenze fino a 5,7 GHz senza modificare il BCLK. La buona notizia per gli appassionati del raffreddamento estremo è che Intel sta lavorando a un BIOS che andrà ancora oltre e sarà compatibile che le attuali CPU.

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Intel ha presentato due modelli della serie K: Core i7 2600K e Core i5 2500K. L'i7 sbloccato costa 23 dollari in più rispetto alla versione parzialmente sbloccata dello stesso chip, mentre la versione i5 costa 11 dollari più dell'equivalente meno flessibile. Il Core i5 2500K lavora in modalità standard a 3,3 GHz e raggiunge i 3,7 GHz in Turbo Boost, rispetto al Core i5 760 che lavora a 2,8 GHz. Un chip Sandy Bridge sbloccato per 11 dollari in più è dannatamente interessante.

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Se non acquistate un chip della serie K e puntate sul Core i7-2600, Core i5-2500, 2400, o 2300 (insieme alla scheda madre P67), avrete accesso a uno moltiplicatore parzialmente sbloccato. Questo significa che potrete impostare le frequenze fino a quattro bin di velocità sopra alla frequenza massima di Turbo Boost disponibile a ogni livello prestabilito di attività del processore.

Prendete il Core i7 2600: questo chip lavora a 3,3 GHz. Con quattro core attivi ha un bin di prestazione in più - 3,4 GHz. Quattro bin in più vi dovrebbero portare a 3,8 GHz. Con due core attivi, il Turbo Boost sale di due bin, a 3,5 GHz. L'overclock limitato rende disponibile in questo caso una frequenza di 3,9 GHz. Nel miglior scenario possibile, con un solo core attivo, il Turbo Boost aggiunge quattro big di frequenza, raggiungendo i 3,7 GHz, con lo schema di overclock Intel che vi consente di arrivare fino a 4,1 GHz.

Chiunque overclocchi ad aria le CPU della serie K non ha di questi problemi. Siamo riusciti a portare un Core i7 2600K a 4,7 GHz stabili con tensione di 1,35 volt. Chi acquista processori "non K" Core i5 e i7 avrà 400 MHz in più da spremere dai propri chip. I consumatori alla ricerca del maggior valore possibile, che spendono tra 100 e 150 dollari per il processore (fascia dove AMD offre alcune delle proprie migliori occasioni), non sono invitati alla festa. Le due uniche soluzioni Sandy Bridge sotto i 175 dollari sono il Core i3 2100 e il 2120 rispettivamente a 3,1 e 3,3 GHz. Niente Turbo Booost, non c'è l'opzione BCLK, non c'è l'unlock limitato - questi chip sono completamente bloccati.

Come con la soluzione grafica, pensiamo che Intel abbia perso l'occasione per usare l'overclock come fattore differenziante. Chi acquista i processori dalla fascia più bassa non può toccare il BCLK o le impostazioni del moltiplicatore. A meno che non compriate una delle due versioni K, siete limitati al Turbo Boost + 400 MHz.

Speriamo che AMD prenda nota. Anche se la maggior parte dei processori a 45 nanometri non offre moltissimo margine, il passaggio ai 32 nanometri nel corso dell'anno potrebbe rendere le CPU Bulldozer flessibili e molto interessanti per chi pensa che Intel non garantisca un adeguato overclock.