System Agent e Turbo Boost 2.0

Test - Processori Intel Sandy Bridge per piattaforma LGA 1155, grafica integrata e Quick Sync su singolo die.

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a cura di Tom's Hardware

System Agent e Turbo Boost 2.0

System Agent

Il nome è cambiato, ma il system agent include le funzionalità precedentemente associate all'uncore - ovvero i sottosistemi del processore che non possono essere raggruppati con i core di calcolo (e ora anche il core grafico).

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In questa lista avete il controller di memoria dual-channel (che supporta ufficialmente una velocità di trasferimento dati fino a 1333 MT/s), 16 linee PCIe di seconda generazione, il bus DMI, e un'unità di controllo del consumo più avanzata, responsabile per la gestione dell'operazione del Turbo Boost.

Turbo Boost 2.0?

Parlando di Turbo Boost, Sandy Bridge include l'implementazione di seconda generazione di questa tecnologia, vista per la prima volta due anni fa sui chip Core i7 900 Bloomfield, ma diventata realmente interessante un anno dopo con il design Lynnfield.

La premessa dietro a ciò che chiamiamo Turbo Boost 1.0 è stata che, in una CPU multi-core, le risorse disponibili non sono sempre a disposizione. Un'applicazione come iTunes, per esempio, può usare solo un core alla volta. E ancora, la soglia termica del chip è definita dallo scenario peggiore in cui tutti i core sono sotto carico. Il Turbo Boost si avvantaggia del margine termico in disavanzo, misurabile quando un chip esegue un carico di lavoro come iTunes, accelerando un core attivo per lavorare più rapidamente.

Il Turbo Boost 1.0 incrementa la frequenza dei core attivi basandosi sulla temperatura, la corrente, il consumo e gli stati del sistema operativo. Tuttavia non supera i limiti di consumo programmati, anche se c'è del margine termico per alzare ulteriormente le frequenze.

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Nel mondo reale, un processore non si scalda subito. Dalla modalità idle impiega del tempo per raggiungere il proprio limite termico. Il Turbo Boost 2.0 (o la prossima generazione di Turbo Boost) consente al processore di superare il limite di consumo fino a quando raggiunge il proprio limite termico, confine che segna la riduzione del consumo per conformarsi con dei  limiti programmati.

Turbo Boost 2.0 non implica che la CPU supererà la propria frequenza massima di Turbo Boost. Se avete un Core i7 2600K con una frequenza nominale di 3,4 GHz e un Turbo Boost massimo di 3,8 GHz, questa è la frequenza più alta che sarà impostata. Semplicemente vi rimarrà più a lungo - fino a quando la CPU si scalderà fino al proprio limite termico - prima di tornare a livelli più bassi.

Sfortunatamente non è realmente possibile quantificare i benefici di questa capacità. La cosa migliore che ci ha detto Intel è che migliora la reattività. Sul fronte desktop, non siamo in grado francamente di misurare la differenza e come risultato il Turbo Boost 2.0 è in qualche modo ingannevole.

Per essere corretti, tuttavia, questa funzionalità è più interessante nel segmento mobile, dove le frequenze standard sono più basse per risparmiare energia e gli stati del Turbo Boost scalano molto più in alto.

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Nel settore mobile Sandy Bridge è anche in grado di condividere il budget termico tra grafica e core del processore. La precedente generazione Arrandale era in grado di farlo, applicando il concetto del Turbo Boost a entrambi i componenti. Ora Sandy Bridge porta la medesima capacità anche nel settore desktop. Intel dice che, nei carichi 3D pesanti, l'unità di controllo dell'energia si appoggerà al core grafico, perché deve migliorarne maggiormente le prestazioni rispetto ai core della CPU.

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