La camera dei segreti
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Per fortuna, negli anni ci sono stati discorsi e ricerche più approfondite e sensate, in particolare a riguardo dei monitor CRT, ma poi si è scoperto che le radiazioni emesse dai "vecchi" monitor rientrano nei limiti di sicurezza. Per le norme a cui ci riferiamo, le radiazioni emesse da un monitor, o un televisore CRT, non possono superare gli 0,5 milli roentgen all'ora, a una distanza di cinque centimetri da ogni punto della superficie esterna. La norma è attiva dal 1970 e si applica anche ai prodotti moderni, di qualsiasi tipo essi siano.
Sui monitor, quindi, si sa già molto. Il resto del sistema, tuttavia, resta un mistero. In generale si ritiene che sia sicuro, ma abbiamo voluto fugare ogni dubbio e fare qualche prova, portando un case acrilico in laboratorio. Abbiamo usato un case completo, simile a quelli più diffusi commercialmente, che offrono una schermatura quasi nulla da eventuali radiazioni, vicina a quella di un case aperto. Intel ci ha offerto la possibilità di usare una sala di test EMI professionale, con l'aiuto di un esperto in procedure di prove, Mike Haines, mentre Logisys Computer ha contribuito con il case di test CS888UVBLU-V, dotato di quattro ventole. L'antenna che vedete nelle immagini serve a individuare eventuali radiazioni elettromagnetiche, tra i 30 MHz e i 2 GHz, le frequenze che generalmente si tengono sotto controllo, perché si pensa che potrebbero essere potenzialmente dannose. Il sistema è montato su un tavolo girevole, che ci ha permesso di orientare l'antenna in diverse posizioni, così da catturare eventuali fughe in diverse direzioni.
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Intel usa un numero assurdo di periferiche per i test EMI, come potete vedere dalle fotografie. Floppy esterni, hard drive, altoparlanti, microfoni, controller da gioco, persino un vecchio walkman Sony come fonte analogica. L'obiettivo è stressare il sistema e le connessioni, collegando tutto al PC e occupandone tutte le porte disponibili. Il nostro test è stato facilitato dal fatto che il "case chiuso" che ci serviva era già pronto e testato: il sistema è basato su una scheda madre Intel DX58SO (Smackover), processore Core i7 a 2,93 GHz, grafica ATI e una configurazione comune per quanto riguarda le altre periferiche. Tutto quello che ci restava da fare era estrarre i componenti dal test di prova e inserirli nel nostro case acrilico Logysis, lavoro che ha richiesto circa mezz'ora.