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Risultati benchmark

Intel ha presentato la gamma Xeon E5-2600 V3 basata su Haswell-EP. Una famiglia di processori a 22 nanometri con 18 core e un massimo di 45 MB di cache L3. Ecco i test.

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Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Pubblicato il 11/09/2014 alle 10:00 - Aggiornato il 14/05/2015 alle 12:30
  • Recensione Intel Xeon E5-2600 V3: Haswell-EP fino a 18 core
  • Piattaforma Intel Grantley
  • Fortville: 40 GbE Ethernet per le masse
  • Configurazione di prova
  • Supermicro SYS-6018R-WTR
  • Test Linux e configurazione
  • Risultati benchmark
  • Altri risultati di benchmark
  • Consumi
  • Conclusioni

Risultati benchmark

Per il nostro primo insieme di benchmark diamo uno sguardo alle suite più comuni che eseguiamo, incluso UnixBench (sia nelle modalità single e multi-threaded), HardInfo, sysbench e STREAM.

UnixBench 5.1.3

Un modo in cui Intel mantiene le temperature gestibili sulle CPU Haswell-EP è la riduzione della frequenza. Ad esempio, lo Xeon E5-2699 v3 opera ad appena 2.3 GHz, 300 MHz in meno rispetto al 2690 v3. Le prestazioni single-thread sono ancora rilevanti nei carichi di lavoro server, ed è per questo che esiste la tecnologia Turbo Boost. Un grande esempio è Minecraft, che è passato dall'essere un titolo poco noto a un fenomeno di massa. I server di gioco erano frenati dalle prestazioni single-thread, convincendo molti amministratori a usare Xeon E3 alla ricerca di frequenze più alte.

Nella nostra prima sessione UnixBench Whetstone/Dhrystone abbiamo effettuato un test in modalità single-thread.

Il test single-thread Whetstone è relativamente costante tra i tre processori, nonostante la differenza di 700 MHz tra le frequenze base dello Xeon E5-2690 v2 e 2699 v3.

Il test single-thread Dhrystone è differente; lo Xeon E5-2690 v1 passa avanti di quasi il 10%. Nonostante lo scaling di questa classifica, però, i risultati sono davvero molto vicini anche se solitamente ci saremmo aspettati che i miglioramenti dell'architettura Haswell offrissero vantaggi rilevanti rispetto a Sandy Bridge. Possiamo passare ai risultati multi-thread per vedere cambiamenti di maggiore rilevanza.

Come ci saremmo aspettati, i risultati mostrano che aggiungere core aiuta a scalare le prestazioni con carichi di lavoro ottimizzati per il multi-core. Lo Xeon E5-2699 v3 offre prestazioni superiori di due volte rispetto al 2690 v1, il top ai suoi tempi.

In questo test vediamo chiaramente l'evoluzione della gamma Xeon E5-2690 dalla prima versione alla v3. Emerge lo Xeon E5-2699 v3, che mostra come 18 core e 36 thread per processore forniscano miglioramenti enormi nelle operazioni parallelizzate, in particolare rispetto allo Xeon E5-2690.

HardInfo

Quanto vediamo qui è certamente meno drammatico dei nostri risultati Whetstone e Dhrystone, ma c'è ancora un evidente scaling. I nostri prossimi test sono il calcolo della sequenza di Fibonacci e il modulo FPU FFT.

Il numero di core più elevato permette di emergere ai processori v3 ancora una volta.

In tutti e tre i test vediamo miglioramenti lineari da una generazione alla successiva, con lo Xeon E5-2699 v3 che passa avanti. Lo Xeon E5-2690 è una soluzione da 2.9 GHz, e il 2690 v2 è passato a 3 GHz, quindi il fatto che i v3 a minore frequenza mantengano la leadership dice tutto.

Sysbench CPU

La ricerca di numeri primi è un problema matematico che può essere parallelizzato facilmente. Come risultato scala bene su più core.

Le soluzioni Haswell-EP sono alla pari con Sandy-Bridge-EP e Ivy Bridge-EP quando si tratta di prestazioni single-thread. Sappiamo dal numero di core in crescita che Intel pone enfasi sulle risorse di calcolo extra, piuttosto che tenere alto al TDP alla frequenza di picco.

STREAM

Abbiamo fatto un aggiustamento alle configurazioni prima di effettuare queste prove. Dopo aver notato che il nostro server di controllo con Xeon E5-2699 e le soluzioni Supermicro avevano punteggi simili, abbiamo deciso di creare un piccolo esperimento dando al 2699 v3 quattro 16 GB di DDR4 per processore. Lo Xeon E5-2690 v3 ha ricevuto otto 8 GB RDIMM per processore per abbinare le piattaforme di prima e seconda generazione.

I risultati mostrano sia l'impatto della maggiore memoria che il buon scaling nel passaggio tra DDR3L a 1600 MT/s a DDR4 a 2133 MT/s. C'è un evidente benefit prestazionale attribuibile al nuovo standard e non solo per quanto concerne i consumi.

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