All'interno del SanDisk Ultra Plus

Recensione - Test degli SSD SanDisk Ultra Plus. Tre soluzioni da 64, 128 e 256 GB alla prova contro una schiera di concorrenti agguerriti. Come si comporta? Scopriamolo con alcuni test.

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a cura di Tom's Hardware

All'interno del SanDisk Ultra Plus

La prima cosa che si nota tenendo in mano un SSD Ultra Plus è il peso, davvero contenuto. Rimuovendo le quattro viti nascoste dietro l'etichetta posteriore capiamo perché l'Ultra Plus sia così leggero. Questa soluzione da 2,5" e spessore di 7 millimetri ha un PCB davvero minuscolo, non più grande di un drive mSATA. Vale inoltre la pena notare che la parte alta del case è metallica, ma è cedevole, quindi da maneggiare con cura.

L'Ultra Plus da 256 GB ha quattro chip NAND, due nella parte frontale e altrettanti in quella posteriore. Si tratta di memoria Toggle-mode NAND prodotta a 19 nanometri, realizzata dalle fabbriche cinesi che condividono SanDisk e Toshiba.

Il prodotto è basato sull'architettura All Bit Line, che teoricamente permette maggiore parallelismo alla memoria NAND, poiché un dispositivo di memoria tipicamente ha la possibilità di accedere a metà delle linee bit simultaneamente (un'architettura half bit line). Nome a parte, la NAND è certificata per 3000 cicli di cancellazione / programmazione, e questo dato la vede alla pari con la maggior parte delle soluzioni consumer attuali.

Dato che gli SSD negli ultrabook sempre più sottili e compatti tendono a scaldarsi, gli Ultra Plus di SanDisk hanno un meccanismo che li spinge in throttle se la memoria Flash si surriscalda. L'effetto è una riduzione nella velocità delle scritture per permettere all'hardware di raffreddarsi. Questa tecnologia entra in gioco solo quando l'SSD supera i 60 gradi Celsius.

Probabilmente non vedrete mai questo meccanismo di sicurezza in azione in ambito desktop; è rivolto maggiormente al comparto dei notebook. A ogni modo è una caratteristica interessante, in quanto il comportamento delle Flash cambia con le alte temperature, e la resistenza sul lungo periodo può soffrirne. Le operazioni di scrittura e cancellazione maggiore energia delle letture, e perciò il throttling termico è più efficace se si riduce la velocità di scrittura.

Il controller Marvell 88SS9175-BJM2 è posizionato appena sopra il package DRAM costituito da LPDDR2 di Samsung. Questo PCB da 256 GB ha 128 MB di memoria DRAM a bordo. La variante da 128 GB include solo 64 MB.  A differenza dei nuovi controller 88SS918x di Marvell, il vecchio design è limitato alla specifica SATA 3.0. La versione 3.1 permette ai comandi TRIM di essere messi in coda. Nella versione 3.0 i comandi di lettura e scrittura possono essere messi in coda, e l'intervento di TRIM è rimandato ai momenti di pausa.

La specifica 3.1 cambia questo comportamento, ma l'impatto reale è minimo. La maggior parte degli SSD riceve un comando TRIM dal sistema operativo e lo conserva per un po'. Quando il drive è pronto, lo esegue. A meno che forziate l'operazione, l'SSD si prende il suo tempo, aspettando che il drive entri in idle per svolgere le operazioni di routine.