Recensione Wiko Darkfull

Wiko è arrivata ufficialmente in Italia e propone smartphone di tutti i tipi, a prezzo contenuto. Proviamo il DarkFull, un modello di punta.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Non più solo Samsung

Sono sempre esistiti, ma non sono mai stati così tanti, aggressivi e soprattutto interessanti. Sto parlando dei produttori di smartphone che potrei definire "alternativi", cioè tutti quelli che non sono Samsung, LG, Sony, HTC, i brand che hanno calcato il palcoscenico per anni.

Wiko Darkfull Wiko Darkfull

Ci sono i produttori asiatici, come Meizu di cui abbiamo già recensito un modello (Recensione Meizu MX3, dalla Cina con furore), Oppo, Xiaomi e altri. Ci sono quelli locali, come Komu (Komu K8, phablet italiano dual sim e octa core a 400 euro), quelli della grande distribuzione come Mediacom e poi quelli che sono riusciti, da un paese europeo, a estendere il loro territorio all'estero, come la francese Wiko di cui parlerò in questa recensione.

 

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Parliamoci chiaro, i telefoni sono tutti prodotti in Asia, e i motivi li conosciamo bene: le aziende produttrici specializzate sono tutte la, ed è l'unico modo per avere prodotti a prezzi concorrenziali. Una fabbrica di smartphone in Italia, per esempio, sarebbe anti concorrenziale: costerebbe troppo, le componenti andrebbero acquistate ugualmente all'estero, e i prodotti finali non avrebbero mercato per via del costo elevato.

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Wiko sta riuscendo a guadagnare visibilità perché i suoi prodotti sono belli da vedere, funzionali e soprattutto costano meno della media. Non ho detto poco, ma meno, infatti lo smartphone di cui vi parlerò, il DarkFull, costa poco meno di 300 euro. Questo smartphone è già disponibile da diverse settimane, ne parliamo perché vogliamo seguire anche questo marchio, quindi aspettatevi a breve tante prove dei modelli più recenti.