I Nexus e il negozio online di Google

In questo terzo articolo torniamo al 2010, anno in cui usciva il Nexus S prodotto da Samsung e Google assumeva Matias Duarte, un esperto di design che avrebbe lasciato un segno profondo nel sistema operativo mobile più diffuso al mondo.

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a cura di Tom's Hardware

Arrivano i Nexus e il negozio online di Google

Natale arrivò un po' prima nel dicembre 2009, almeno per chi lavorava in Google, e presto il segreto fu svelato: l'azienda stava lavorando a uno smartphone. E i dipendenti se lo portavano in giro. Assistemmo così a un rincorrersi di rivelazioni che durò alcune settimane, prima che il Nexus One, prodotto da HTC, fosse svelato ufficialmente il 5 gennaio 2010.

nexus one 3 fixed

Il telefono era davvero futuristico per quei tempi, specialmente se si considera che arrivava appena un mese (circa) dopo il popolarissimo Motorola Droid, che tuttavia aveva un design più tradizionale. Il Nexus One era il primo telefono "sexy" con Android. Le specifiche tecniche includevano uno schermo AMOLED da 3,7 pollici (800x400), processore Snapdragon 8250 da 1 GHz, 512 MB di memoria e supporto per la scheda MicroSD. Aveva una batteria da 1.400 mAh e una fotocamera da 5 megapixel.

Era anche il primo telefono a proporre l'esperienza "Pure Google". Niente personalizzazioni del produttore. Niente bloatware installato dall'operatore (anche il Motorola Droid offriva le stesse cose). La piattaforma Nexus avrebbe mostrato il meglio di Android, senza alterazioni da parte di nessuno.

Google inoltre voleva cambiare il metodo di acquisto degli smartphone. Era in anticipo sui tempi, come sappiamo ora, con la scelta di vendere il prodotto esclusivamente online senza l'opzione dell'abbonamento, sbloccato e quindi senza vincoli imposti dall'operatore. Anche se bisognava naturalmente procurarsi una SIM.

google phone

Ci furono dei passi falsi. All'inizio per esempio c'erano incertezze riguardo all'assistenza post-vendita e il supporto in generale. Quando emersero i primi, inevitabili problemi, Google e HTC si accusarono a vicenda, dichiarandosi innocenti. Era un telefono Google? Era di HTC? Non ne eravamo sicuri, e sembra assurdo che nessuno abbia pensato di chiarire questo punto in anticipo. Alla fine Google riuscì a offrire un po' di supporto per il telefono, dopo circa un mese.

Il presidente di HTC America, Jason Mackenzie, ha spiegato ad Android Central: "se ci ripenso, il Nexus One era probabilmente cinque anni avanti sui tempi. Non era semplicemente un telefono Google Experience, era un modo completamente nuovo di portare un telefono sul mercato. Non bisognava andare in negozio o dall'operatore telefonico, perché il Nexus One si comprava online. Offrivamo la possibilità di aggiungere un'incisione, e poi avresti ottenuto il tuo telefono".

Con il tempo Google chiuse il "negozio telefonico" come lo conoscemmo, decidendo di integrarlo nel Play Store – anche se recentemente è stato di nuovo creato uno store dedicato ai dispositivi. La linea Nexus oggi è alla settima generazione; non è più un dispositivo per sviluppatori o per maniaci degli smartphone. Beh, è ancora entrambe queste cose, ma è anche un ottimo telefono per chiunque altro. Nel frattempo anche altri telefoni hanno adottato l'approccio Pure Google, ma i Nexus sono ancora quelli che ricevono le novità per primi, e i più flessibili per chi vuole darsi alle modifiche.

È senza dubbio uno degli esperimenti Android più duraturi.