Matias Duarte

In questo terzo articolo torniamo al 2010, anno in cui usciva il Nexus S prodotto da Samsung e Google assumeva Matias Duarte, un esperto di design che avrebbe lasciato un segno profondo nel sistema operativo mobile più diffuso al mondo.

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a cura di Tom's Hardware

Matias Duarte

google io 2014 19

Android era protagonista di una vera e propria fioritura. Si vendevano moltissimi dispositivi in tutto il mondo, e la quantità di funzioni disponibili non faceva che aumentare – incrementando così la concorrenza con Apple nel settore consumer, e con Blackberry e Windows Mobile in quello enterprise.

Lo stile estetico di Android 2.2 era in gran parte invariato rispetto alle bulid di anteprima, con icone in stile anni '90 che sembravano antiquate rispetto a quanto proponevano Apple e Palm. Non c'erano vere linee guida per il design di Android, che risultava freddo, funzionale e non particolarmente ergonomico. Così i produttori di telefoni decisero di aggiungere il proprio tocco personale al software e colmare la lacuna, nonché differenziare i loro prodotti.

Nel campo del design era necessaria una mano più ferma, ed è qui che entrò in gioco Matias Duarte. Aveva accumulato esperienza in Palm con Web OS e successivamente in Danger. Duarte fu assunto nel maggio 2010 (poco dopo l'acquisizione di Palm da parte di HP), e negli anni successivi guidò gli sforzi che avrebbero dato ad Android una sua forte identità visiva.

I primi risultati erano visibili in Android 3.0 e nella sua grafica "olografica" in stile Tron dei tablet. Questa poi maturò nella versione "Holo" in Android 4.0, detto anche Ice Cream Sandwich. Holo era più pulita, più scura, meno fantascientifica e più futuristica, con uno spiccato accento blu.

Holo continuò ad evolversi nel corso dei due anni successivi, e andò perdendo molto di ciò che all'inizio la rendeva "olografica", prima che Duarte, come responsabile del design per tutta Google, svelasse la fase successiva, vale a dire il Material Design.