Inizia lo scontro con Apple

In questo terzo articolo torniamo al 2010, anno in cui usciva il Nexus S prodotto da Samsung e Google assumeva Matias Duarte, un esperto di design che avrebbe lasciato un segno profondo nel sistema operativo mobile più diffuso al mondo.

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a cura di Tom's Hardware

Inizia lo scontro con Apple: Google I/O 2010

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Google era stata partner di Apple nello sviluppo dell'iPhone, offrendo un contributo determinante con i dati di Google Maps. Ma la relazione tra le due aziende si incrinò quando cominciarono a competere per il controllo della tecnologia mobile. Google aveva bisogno del suo sistema operativo per non dipendere da qualcun altro e avere la sua fetta di profitti. Apple, in particolare il suo AD Steve Jobs, vedeva in Android una irrispettosa e illecita copia dell'iPhone.

Walter Isaacson nella sua biografia di Steve Jobs riporta la rabbia del cofondatore di Apple, dopo aver visto uno smartphone HTC nel 2010, probabilmente il Nexus One. Secondo lui molte funzioni erano copiate dall'iPhone.

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"Mi ci dedicherò fino al mio ultimo respiro e al mio ultimo giorno, se necessario, e spenderò ogni centesimo dei 40 miliardi che Apple ha in banca per correggere questa stortura. Distruggerò Android perché è un prodotto rubato. Ho intenzione di fare una guerra termonucleare".

Non ci fu mai un confronto diretto tra Google ed Apple, e quest'ultima finì per accontentarsi di attaccare i produttori di dispositivi Android come HTC o Samsung. L'arma usata furono denunce per violazione dei brevetti.

La conferenza Google I/O del 2010 rappresentò un'altra tappa importante nel rivaleggiare tra Apple e Google. Nel secondo giorno, il vicepresidente Vic Gundotra salì sul palco e presentò Android come alternativa a un futuro totalitario dominato da Apple e Jobs. Gundotra parafrasò le affermazioni del fondatore di Android Andy Rubin.

"Se Google non fosse intervenuta, avremmo dovuto affrontare un futuro draconiano – un futuro nel quale un uomo, un'azienda, un dispositivo e un operatore sarebbero stati la vostra unica scelta. È un futuro che non vogliamo".

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Dichiarazioni che crearono il contesto per una presentazione piena di frecciatine più o meno violente verso Apple, l'iPhone e l'iPad, durante la quale Gundotra illustrò le migliori prestazioni del browser Android, la compatibilità con Adobe Flash, le capacità multitasking, il tethering integrato o l'installazione delle applicazioni via cloud. Tutte cose che l'iPhone all'epoca non era in grado di fare, o faceva malino.

Lo stesso Gundotra aveva lavorato gomito a gomito con Jobs, nello sviluppo delle applicazioni Google per iPhone, ma il messaggio della Google I/O 2010 era chiaro: Apple era l'impero del male, chiuso, elitista e legato al passato, dove Android era aperto, nuovo, basato su Internet e rivolto al futuro.

Detto questo, oggi risulta ironico che durante la presentazione si concedesse tanto spazio ad Adobe Flash, una tecnologia nata per i desktop che non si è mai ben adattata al mondo mobile e che sta lentamente scomparendo. Un altro dettaglio ironico: Gundotra, oggi un investitore, pubblica regolarmente fotografie che scatta con i suoi iPhone 6 e iPhone 6 Plus.