Automatica o manuale?
Spesso pensata per essere una semplice "punta e scatta", la tipica digitale compatta è essenzialmente un modello completamente automatico, con una serie di piccoli miglioramenti rispetto a quel che si intendeva, fino a poco tempo fa, con il termine "automatico". L'automatismo più alla moda in questi ultimi mesi è il riconoscimento automatico dei volti, che permette di fare la messa a fuoco sui volti delle persone fotografate. Le digitali compatte si usano molto spesso in occasione di feste, compleanni e simili, quando è fondamentale mettere a fuoco i volti di parenti e amici, e non lo sfondo o i muri di casa. Questo genere di funzioni sono le benvenute da chi è del tutto digiuno di tecnica fotografica, ma sono di scarsissimo interesse per l'amatore che ha conoscenze anche minime.
L'altro automatismo, non nuovissimo, ma realmente efficace, è la sensibilità ISO automatica, che si dimostra molto utile nelle foto scattate sia con il flash sia senza. La potenza del flash integrato, e quindi anche la sua portata, è molto limitata rispetto a quella di un buon flash esterno. Grazie al miglioramento del comportamento in alta sensibilità (400 e 800 ISO generalmente), ci sono due scelte possibili: portare la sensibilità fino a questi valori elevati, e scattare anche senza flash, oppure utilizzare il flash fino a distanze relativamente elevate senza che la qualità d'immagine peggiori troppo. La sensibilità ISO automatica è un miglioramento reale, efficace, che garantisce foto di qualità senza dover gestire troppe regolazioni manuali. Gli utenti più esperti, solitamente, tendono a snobbare gli automatismi, e preferiscono giocare sui parametri classici di ripresa, come ad esempio velocità e diaframma, impostandoli a loro piacimento. Modelli come la Canon A720IS e la Nikon P50 sono stati pensati per loro.