I limiti dei piccoli sensori

Con il continuo rinnovarsi dei vecchi modelli, acquistare una fotocamera è sempre un'operazione delicata. Le aziende non sanno cosa inventarsi per attirare il cliente, e spesso scelgono argomenti del tutto opinabili. Abbiamo selezionato una serie di fotocamere che riteniamo interessanti per le loro caratteristiche tecniche: vedremo se i risultati ottenuti saranno all’altezza delle specifiche dichiarate.

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a cura di Tom's Hardware

I limiti dei piccoli sensori

I sensori utilizzati sulle compatte digitali hanno, solitamente, un'area molto piccola, ovvero 1/2,5". Tra le 11 fotocamere testate, soltanto una monta un sensore di area leggermente superiore, cioè 1/1,8". Con un sensore 8 Mpixels di area 1/2,5", ogni pixel è grande circa 2 mm, una dimensione analoga a quella di un sensore 12 Mpixels di area 1/1,8". In queste condizioni può manifestarsi la diffrazione (un particolare fenomeno fisico legato alla natura della luce) già usando un'apertura del diaframma di f/4. Non si può chiudere ulteriormente il diaframma, per ridurre la luminosità dell'immagine, altrimenti si avrà un netto peggioramento della nitidezza. La soluzione spesso adottata, ma mai espressamente dichiarata nelle specifiche tecniche delle digitali compatte, è un filtro grigio neutro, che si attiva quando la luminosità è molto elevata. Per i modelli automatici, la presenza del filtro grigio non pone particolari problemi, poiché non è possibile regolare a proprio piacimento l'apertura del diaframma. Chi invece ha acquistato una macchina manuale o semi-automatica avrà una brutta sorpresa, constatando che è possibile scegliere solo due valori del diaframma (filtro inserito e non inserito) e che la profondità di campo rimane identica, qualsiasi sia il valore scelto.

Con le macchine che hanno un vero diaframma, bisogna sempre porgere la massima attenzione all'apertura di quest'ultimo, altrimenti si rischia di veder peggiorare nettamente la nitidezza della foto. Chiudendolo la nitidezza diminuirà, diversamente da ciò che accade sulle macchine fotografiche tradizionali. Vi proponiamo una dimostrazione pratica degli effetti della chiusura del diaframma: abbiamo usato una compatta con un vero diaframma, la Canon A720IS, e scattato foto fino a f/8, valore a cui la diffrazione viene fuori in modo evidente, a causa dell'alta risoluzione del sensore utilizzato e delle sue piccole dimensioni.

Naturalmente, le due foto sono state scattate nello stesso luogo, nelle stesse condizioni e a distanza di pochi secondi l'una dall'altra.

In priorità diaframma, utilizzando un'apertura di 4, la definizione è molto buona.

Nelle medesime condizioni, chiudendo il diaframma fino a 8, la qualità peggiora in modo evidente a causa della diffrazione.