Acer AT1935: un po' palliduccio
I colori sono piuttosto precisi. Le tonalità chiare sono molto ben rispettate. Ciononostante, i colori primari mancano del tutto d'intensità e le immagini appaiono sbiadite. Si può forzare la regolazione dei colori a quasi il 100% senza problemi per cercare di compensare questo difetto. È la prima volta che troviamo questo genere di problema, e questo prova che la procedura di progettazione degli schermi ai giorni nostri ci riserva ancora delle sorprese, anzi, delle aberrazioni. In modalità standard, la temperatura dei colori è corretta con un buon 6800K, da confrontare con 6500K richiesto dai monitor informatici.
Una volta che il problema della profondità dei colori è risolto, si può dire che la misura testimonia il rigore informatico del produttore. Tutti i colori sono corretti e quasi tutti perfetti, molto bene!
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Il contrasto è leggermente migliore di quello dei concorrenti, ma a scapito di un aumento del livello di nero relativamente importante, soprattutto per un apparecchio di queste dimensioni. Secondo noi, è un po' troppo elevato.
Passato a Gretag Eye One, l'apparecchio si accontenta di rispettare gli standard. Anche qui si sente l'influenza del mondo dell'informatica, nel modo in cui questo televisore è stato concepito.
L'uniformità complessiva è dello stesso stampo di quella di Samsung. Anche qui niente brutte sorprese. Non ci sono fughe luminose negli angoli.
Fin qui, l'apparecchio offre una qualità corretta anche se certe scelte sono discutibili. I coloi predefiniti sono davvero molto pallidi e la luminosità è troppo elevata per un apparecchio di queste dimensioni.