Chipset Intel P45, 6 motherboard a confronto

Abbiamo provato il nuovo chipset Intel per la fascia media, il P45, nome in codice Eaglelake. Le novità introdotte non sono rilevanti, e le prestazioni sostanzialmente invariate, rispetto al suo predecessore. In attesa dei Nehalem, questo chipset si presenta come un prodotto di transizione.

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a cura di Patrick Schmid

Introduzione

Come accade puntualmente ogni anno, giusto in tempo per il Computex di giugno, Intel ha presentato le sue novità nel campo dei chipset. Quest'anno l'attrazione principale è stata rappresentata dal successore del chipset P35 (Bear Lake), chiamato P45 (Eaglelake). La nuova famiglia di chipset si presenta in quattro differenti modelli - due con grafica integrata - e ha l'onere di diffondere il PCI Express 2.0 sulle schede madre di fascia media. Nonostante siano stati integrate diverse funzionalità e miglioramenti, abbiamo constatato che la somma dei cambiamenti apportati, alla luce dei fatti, è piuttosto esigua.

I chipset per piattaforma LGA775 sono, con il P45, alla loro quinta generazione dal 2004, anno in cui fu presentato il P15 Express. Quest'ultimo introduceva interessanti novità, come il supporto al socket Land Grid Array LGA775, il PCI Express, il supporto DDR2, il Matrix RAID e l'High Definition audio. Il P45, chiaramente, tende ad evolvere quello che già c'è, piuttosto che ad introdurre un numero così alto di novità.

Il chipset 945P introduceva il supporto alla memoria DDR2-667 e al Front Side Bus 1066 MHz, ma fu con il P965 e il controller di I/O ICH8 che la connettività fu migliorata da quattro a sei porte SATA 3 Gb/s, e da otto a dieci porte USB 2.0. Il P35 ha ampliato il tutto a 12 porte USB 2.0, memoria DDR3 e velocità del Front Side Bus a 1333 MHz. Ma i reali benefici per gli utenti finali su sono rivelati, in sostanza, minimi.

Molto rumore per nulla?

Ultimamente l'industria dei chipset ha spostato il tiro sul multi-GPU e sulle possibilità di overclock, vista la maturità raggiunta da questi prodotti. Anche Intel ha seguito questa linea, cambiando in parte la propria politica, che aveva visto quest'azienda su posizioni più conservatrici. nVidia, da parte sua, ha adottato la tecnologia SLI per far lavorare tre o persino quattro schede grafiche in contemporanea, mentre Intel ha scelto di offrire supporto al CrossFire di ATI . Da questo punto di vista il P35 si è dimostrato essere una scelta ragionevole, il che ci fa sperare bene per il P45.

La mancanza di nuove funzionalità rispetto al P35, tuttavia, ci rende un po' scettici. Molte delle funzionalità introdotte in passato, inoltre, sono state silenziosamente rimosse. Ci riferiamo alla tecnologia Wireless Connect di Intel, introdotta con l'accoppiata 915 e ICH6, o all'Active Management Technology (iAMT con ICH7), che è stata integrata in vPro. Compaiono tuttavia la Quiet System Technology e la Matrix Storage Technology, e finalmente la tecnologia Turbo Memory, che permette ai produttori di aggiungere memoria flash alla scheda madre . Tutte queste funzionalità sono state migliorate o riciclate nel corso degli ultimi anni.

I nuovi chipset: P45, P43, G45, G43

Abbiamo ricevuto sei schede madre basate sull'ultimo chipset P45, e ne abbiamo usate due - Asus e Gigabyte - per i benchmark. Abbiamo tralasciato la soluzione minore P43, che non supporta l'overclock o le configurazioni a doppia scheda video, e le soluzioni con grafica integrata G45 e G43. La differenza tra queste ultimi due chipset è rintracciabile nel fatto che il G45 è più efficace nella decodifica dei formati H.264, VC-1 e MPEG-2 in risoluzione HD.