Giugno 2001: ASCI White

Ripercorriamo insieme gli ultimi 20 anni di evoluzione dei supercomputer, sistemi sempre più veloci che permettono di risolvere calcoli complessi e, di conseguenza, problemi all'apparenza insormontabili.

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a cura di Tom's Hardware

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L'ASCI Red lasciò il posto a un supercomputer nato espressamente per rimpiazzarlo, l'ASCI White. Questo nuovo sistema era il cuore del Lawrence Livermore National Laboratory, entrò in funzione a novembre 2000 e fu completato nel giugno 2001.

A differenza dell'ASCI Red costruito da Intel, l'ASCI White rappresentò la chance di IBM per splendere. L'ASCI White otteneva la sua potenza da 8192 processori IBM Power3 a 375 MHz e rappresentava un nuovo trend tra i supercomputer, adottando un cluster. L'architettura a cluster è una collezione di singoli nodi connessi tra loro per funzionare come un singolo sistema. Oggi il clustering è usato dall'85% dei supercomputer della TOP500.

L'ASCI White includeva 512 server RS/6000 SP, ognuno con 16 CPU. Ogni processore offriva una potenza di 1,5 GFlops, cosa che rendeva l'ASCI White teoricamente in grado di raggiungere 12,3 TFlops. Le sue prestazioni reali erano considerevolmente inferiori, raggiungendo solo 7,2 TFlops sotto LINPACK (7,3 TFlops dal 2003).

ASCI White richiedeva 3000 kw di energia per funzionare, mentre altri 3000 kw erano richiesti dal sistema di raffreddamento.