Giugno 2008: Roadrunner

Ripercorriamo insieme gli ultimi 20 anni di evoluzione dei supercomputer, sistemi sempre più veloci che permettono di risolvere calcoli complessi e, di conseguenza, problemi all'apparenza insormontabili.

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a cura di Tom's Hardware

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Beep! Beep! Nel giugno 2008 IBM rimpiazzò il BlueGene/L con l'IBM Roadrunner. Il nickname fa giustizia a questo supercomputer in quanto fu il primo a superare la soglia del petaflop. Fu anche un enorme passo avanti tecnologico, in quanto fu il primo supercomputer ibrido, ossia basato su processori con architetture differenti.

Il Roadrunner conteneva un totale di 122.400 core suddivisi tra processori di IBM e di AMD. I 6562 processori AMD64 dual-core Opteron operavano a 1.8 GHz ed erano in grado di gestire il tradizionale software x86. Ogni core Opteron era accoppiato a un core PowerXCell 8i 3200 a 3.2 GHz, che comprendeva 1 PPE e 8 SPE. Questi processori IBM erano strettamente legati a quelli integrati nelle console Xbox 360 e Playstation 3.

In questa configurazione i processori PowerXCell 8i erano usati come coprocessori, su cui si potevano appoggiare i core Opteron per avere ulteriore potenza di calcolo. La potenza teorica totale del Roadrunner era di 1,38 PFlops, ma sotto LINPACK si fermò a 1,03 PFlops, sufficienti per collocarsi in cima alla TOP500.

Uno dei vantaggi dell'architettura ibrida era la maggiore efficienza energetica. Roadrunner consumava solo 2,35 MW di energia e così era in grado di toccare 437 MFlops / watt. Il sistema pesava 227 tonnellate e occupava un'area di 483 m2 nel laboratorio di Los Alamos.