L'intruso: System X, AKA Big Mac

Ripercorriamo insieme gli ultimi 20 anni di evoluzione dei supercomputer, sistemi sempre più veloci che permettono di risolvere calcoli complessi e, di conseguenza, problemi all'apparenza insormontabili.

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a cura di Tom's Hardware

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Nell'estate 2003 la Virginia Tech University decise di realizzare un supercomputer a basso costo basato su sistemi pubblici. Il System X (noto anche con l'appellativo di Big Mac) era composto da 1100 sistemi Apple PowerMac G5, ognuno dotato di due CPU PowerPC 970 a 2.3 GHz, che lavoravano come un singolo sistema. La costruzione del Big Mac richiese solo 3 mesi e costò 5,2 milioni di dollari, molti meno dei 400 necessari per Earth Simulator. Nel novembre 2003 Big Mac era il terzo supercomputer più veloce nella TOP500 con una potenza in LINPACK di 10,3 TFlops. Il Big Mac fu aggiornato nel 2004 rimpiazzando i PowerMac con Xserver, cambiamento che portò la potenza di calcolo a 12,25 TFlops.