Macintosh Performa

Continuiamo a celebrare i 40 anni di Apple, questa volta parlando dei 10 maggiori insuccessi. Può sembrare un controsenso ma in realtà a volte i passi falsi servono ad aggiustare il tiro, ponendo le basi per i successivi trionfi.

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a cura di Alessandro Crea

Macintosh Performa

Introdotti a partire dal 1992, i Macintosh Performa si situano in uno snodo molto importante e delicato per Apple e segnano l'inizio di un periodo difficile, durato in pratica per tutti gli anni '90 e coinciso con l'assenza di Steve Jobs, allontanato nel 1985 a causa della sconfitta nella guerra di potere interna con l'allora CEO John Scully.

La famiglia Performa nacque per tentare di piazzare anche sul mercato consumer i tanti computer che stavano avendo un ottimo successo in ambito professionale ed educativo, come i Quadra, i Centris, gli LC, i Power Macintosh e i Macintosh Classic, con l'idea di offrire lo stesso prodotto già dotato di mouse e tastiera e dei più importanti software di produttività.

Purtroppo però le cose non stavano esattamente in questi termini. Le varianti Performa degli equivalenti professionali spesso erano castrate a livello hardware, costavano comunque molto di più rispetto ai desktop IBM compatibili con Windows, erano prodotte in un numero eccessivo di modelli che confondevano il consumatore, rendendo difficile capire quale potesse fare più al proprio caso, ed erano commercializzati attraverso catene generiche, penalizzati dalle scarse conoscenze del personale, che spesso li lasciava spenti.

Insomma i Performa furono vittime insieme di scelte di marketing e vendita errate e di una visione non chiara del mercato, che in quel decennio affliggerà l'azienda della Mela morsicata.