Il regno della connessione AGP e Il coprocessore matematico

Ci sono nomi che hanno fatto la storia della tecnologia. Eccone 20 che non dimenticheremo mai.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Il regno della connessione AGP

jpg

Prima della connessione PCIe avevamo la AGP, acronimo che indica Accelerated Graphics Port. Rispetto al bus PCI rappresentava un passo avanti notevole, e permetteva di trasferire molti più dati.

Il vantaggio della connessione AGP stava nell'accesso diretto al processore, senza la condivisione di risorse con il bus PCI. Le schede AGP potevano leggere texture direttamente dalla RAM di sistema, mentre quelle PCI le copiavano dalla RAM per elaborarle nel proprio buffer, con l'effetto di rallentare tutto il sistema.

Il regno della connessione AGP non durò a lungo però. Nel 2004 infatti arrivò lo standard PCI Express. Le due interfacce hanno convissuto per qualche anno, e ancora oggi cercando bene si possono trovare schede AGP. Possiamo però affermare con certezza che si tratta di un'eredità del passato. Tra le schede AGP ricordiamo la 3dfx Voodoo Banshee, la Nvidia Riva 128, la Rendition Vérité V2200 e la serie ATI-Rage.

Il coprocessore matematico

jpg

Chi ha giocato molto a Doom e titoli successivi su un 486 ha probabilmente vissuto con sorpresa, se non con un trauma, il fatto che Quake non funzionava sui sistemi con NexGen e chip 486sx. La demo in anteprima, che si chiamava qtest1, risale al 1996, e aveva proprio lo scopo di mostrare come si comportava il gioco su diversi sistemi. Il framerate restava troppo basso, e fu evidente che il gioco aveva bisogno di un coprocessore matematico che si facesse carico delle operazioni in virgola mobile.

In questo caso il chip di supporto serviva a scaricare la CPU principale, un 486, che semplicemente non poteva farcela da sola. La demo di Quake era un segnale inequivocabile, a indicare che l'industria dell'hardware stava per affrontare una svolta epocale.