Videogiochi shareware e Windows 3.0

Ci sono nomi che hanno fatto la storia della tecnologia. Eccone 20 che non dimenticheremo mai.

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a cura di Tom's Hardware

Videogiochi shareware

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Il modello shareware nei videogiochi non esiste più da molto, anche se a noi piacerebbe che ritornasse. Prevede che un gioco offra una parte gratuita, piuttosto sostanziosa. Molti grandi titoli del passato avevano un modello shareware: Doom, Wolfenstein, Heretic, Rise of the Triad, e persino Duke Nuke.

Oggi probabilmente non funzionerebbe, perché i giochi moderni hanno costi di sviluppo molto più alti. Ci restano bei ricordi, di quando si poteva giocare per ore senza spendere un euro. Anzi, una lira.

Windows 3.0

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Windows 3.0 e 3.1 hanno rappresentato un passo evolutivo radicale nell'evoluzione dei PC, perché portarono al pubblico di massa un ambiente visivamente piacevole per lavorare, ascoltare musica e persino giocare. Chi infatti non ha perso ore giocando a Solitario, pur avendo un vero mazzo di carte da qualche parte? Rispetto ai precedenti Windows 2.1x questa versione migliorava in tutto, dall'interfaccia utente alla gestione della memoria.

In questa versione di Windows sopravviveva però qualcosa di strano, un curioso collegamento con il mondo precedente. Il computer infatti si avviava in DOS, con i file config.sys e autoexec.bat, e poi si caricava Windows. Lo si poteva fare anche manualmente. Può sembrare una cosa complessa, ma non certo quando lo era usare il computer direttamente da DOS.