Memoria a basso consumo

Rassegna delle tecnologie e progetti informatici ed elettronici che ci accompagneranno nei prossimi anni.

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a cura di Tom's Hardware

Memoria a basso consumo

Ogni giorno ci sentiamo ripetere che il cloud computing porterà tutti i nostri dati online. Probabilmente è vero, ma non significa che potremmo vivere le nostre vite con pochi MB di spazio fisico a disposizione: anzi, il bisogno di spazio personale per l'archiviazione non fa che aumentare. La memoria non deve essere solo più grande però, ma anche più veloce e consumare poca energia – soprattutto nei dispositivi mobile.

Finora per salvare i dati ci si è affidati a un segnale elettrico per creare codice binario su supporti permanenti, hard disk o memoria flash. La lettura dei dati funziona in senso inverso.

I ricercatori dell'Università di Edimburgo hanno però messo a punto un metodo che prevede l'uso di un microscopico braccio meccanico per tradurre i dati in segnali elettrici. Questo dovrebbe rendere le operazioni di lettura e scrittura, e ridurre il dispendio energetico della memoria.

Per registrare i dati sostanzialmente si misura la corrente che passa in un nanotubo di carbonio, e il valore binario (0/1) ai determina con un elettrodo che controlla il flusso della corrente stessa. La novità del "braccio meccanico" per caricare l'elettrodo – l'elemento che conferisce velocità alla memoria – è la soluzione ai problemi di prestazioni e stabilità.