Una batteria più duratura

Rassegna delle tecnologie e progetti informatici ed elettronici che ci accompagneranno nei prossimi anni.

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a cura di Tom's Hardware

Una batteria più duratura

La diffusione di notebook, smartphone e tablet ha un grande comune denominatore: tutti funzionano a batteria, e hanno quindi un'autonomia limitata.  Un problema che si può risolvere solo seguendo due strade allo stesso tempo: migliorare la chimica delle batterie da una parte e ridurre i consumi dall'altra.

Per quanto riguarda la riduzione dei consumi, anche i ricercatori dell'Università dell'Illinois sono alla ricerca di un tipo di memoria che assorba meno energia. Cento volte meno di quella attuale per la precisione. Un risultato che chiaramente potrebbe migliorare molto l'autonomia dello smartphone.

Per ottenere tale risultato bisogna cambiare il modo in cui la memoria registra le informazioni oggi, cioè in forma di carica elettrica. Per modificare la carica, e scrivere quindi le informazioni, bisogna applicare una tensione – un procedimento che usa energia ed è anche relativamente lento.

L'alternativa proposta sono i materiali a variazione di fase (PCM, Phase Change Materials). Questo tipo di memoria usa la resistenza per immagazzinare informazioni, in abbinamento ai nanotubi – cioè tubi dalle dimensioni nell'ordine del nanometro. Una piccola corrente nel nanotubo è sufficiente per passare da uno stato 0 a uno stato 1, modificando così l'informazione di un bit.

I nanotubi offrono anche un'eccezionale stabilità, perché non si degradano come accade con il metallo. I PCM inoltre sono immuni alle cancellazioni accidentali, come può accadere con i supporti attuali con i campi magnetici.