Configurazione di prova e benchmark

Configurazione di prova e benchmark

Anche per questo articolo usiamo la medesima metodologia di test applicata nella prova della Radeon R9 290: ogni scheda video è soggetta a cinque minuti di riscaldamento con i videogiochi prima dell'avvio dei benchmark. Questo permette di avere uno sguardo più rappresentativo delle prestazioni piuttosto che con l'avvio dei test dopo l'altro. Specifichiamo inoltre, per completezza e trasparenza, che i dati che vedrete sono gli stessi registrati per l'articolo sulla R9 290, ai quali abbiamo aggiunto quelli della GeForce GTX 780 Ti.

Nonostante il dibattito sulla variabilità e le schede basate su GPU Hawaii di AMD, che vi piaccia o meno queste schede operano in una gamma di frequenza tra 727 e 1000 MHz. A seconda dell'ambiente in cui si trova il computer (il nostro laboratorio è tenuto a 25°C, controllato da un termostato Nest, ma naturalmente la temperatura spazia tra più o meno due gradi rispetto al valore prestabilito), la Radeon R9 290X si comporterà di conseguenza. La nostra scheda video retail tende a lavorare a frequenze inferiori in un ambiente fresco. Portando la temperatura a 25,5/26,5 °C la frequenza scende in modo più netto rispetto alla scheda che abbiamo ricevuto da AMD. Anche se l'azienda mitigherà questo comportamento con un nuovo driver, i carichi di lavoro capaci di aumentare la temperatura indurranno le schede Hawaii a lavorare sotto le loro prestazioni di picco.