SanDisk contro Intel per il trono degli SSD enterprise

Il mercato degli SSD si sta consolidando in modo simile a quello degli hard disk. SanDisk ha da poco acquistato SMART Storage Systems e in questa recensione andiamo a vedere il primo frutto di quell'investimento: ecco l'Optimus Eco SSD.

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a cura di Tom's Hardware

SanDisk contro Intel per il trono degli SSD enterprise

La consolidazione continua sta cambiando la faccia dell'industria degli SSD. Come abbiamo visto alcuni anni fa nel settore degli hard disk meccanici, le opzioni a vostra disposizione stanno via via riducendosi. Il parere generale è che le aziende che producono memoria NAND e quelle con contratti inespugnabili saranno le sole ad avere successo, lasciando gli scarti alle aziende di nicchia.

Probabilmente la sfida più grande nella produzione di SSD è procurarsi la memoria. Quando il periodo è buono, tutti vincono, ma quando l'economia gira male e la fornitura di NAND cala, sono le piccole aziende le prime a essere tagliate fuori. Toshiba non metterà mai a repentaglio i propri prodotti per una terza parte e non lo faranno nemmeno Samsung o Micron. I produttori di SSD sono sempre in bilico, ed è qualcosa di non sostenibile sul lungo periodo.

Ed è questo il motivo per cui l'acquisizione di SMART ha così tanto senso. SanDisk ha ottenuto molte proprietà intellettuali e risorse ingegneristiche, mentre SMART ha ottenuto l'accesso a SanDisk e alla sua joint venture produttiva con Toshiba, nota come Flash Forward. È probabile che l'Optimus Eco fosse già in sviluppo da tempo prima che SanDisk acquistasse SMART, ma ora le due aziende sono diventate una sola, e non vediamo l'ora di vedere come evolveranno le generazioni future.

Entrando nel merito l'Optimus Eco è una delle migliori soluzioni enterprise mai testate. La velocità in lettura (IOPS) in stato di equilibrio è vicina a 100.000 e le 36.000 IOPS in scrittura sono un buon inizio, anche se quei dati sono inferiori rispetto all'Optimus che faceva uso di memoria NAND Toshiba a 24 nanometri. Le prestazioni sequenziali oltre i 550 MB/s che mantengono una grande costanza, sono un'altra ragione per ammirare ciò che è in grado di fare l'Optimus Eco. Una garanzia di cinque anni, protezione dalla perdita di dati in assenza di energia e una resistenza in scrittura rispettabile – per un drive MLC, almeno – completano le caratteristiche. Infine, non dimenticate che l'Optimus Eco è disponibile in capacità fino a 2 TB. Non c'è molto spazio per fare critiche.

Ci sono solo due fattori che potrebbero far esitare, e sono la dimensione fisica e l'interfaccia. Anche se non crediamo che l'altezza sia un problema, il case da 9,5 e 15 mm potrebbe essere troppo grande in determinate situazioni, particolarmente per i nuovi sistemi di archiviazione con alloggiamenti da 7 mm. Il connettore SAS dovrebbe inoltre mantenere l'Optimus Eco lontano delle workstation più entry-level. Questi però sono dubbi sui mercati a cui si può rivolgere l'SSD, non sul prodotto in sé.

Infine, c'è da stabilire se il prodotto di SanDisk è abbastanza veloce da spodestare l'Intel SSD DC S3700 come soluzione enterprise che, complessivamente, preferiamo. Non abbiamo mai recensito l'Optimus di SMART, che è tecnicamente pensato per velocità di scrittura casuali leggermente più veloci. L'Eco, tuttavia, è incredibilmente veloce. Certamente, se guardate alla connettività SAS, non c'è gara; l'SSD DC S3700 è solo SATA. Se state cercando prestazioni sequenziali, l'Optimus Eco vince. Il SanDisk ha un vantaggio, seppur con un margine molto sottile, anche nei carichi di lavoro casuali 4 KB.

Anche se SanDisk fa grandi cose con la propria memoria NAND, l'S3700 con memoria HET-MLC è in grado di gestire 10 scritture totali al giorno. Si tratta di un traguardo pareggiato solo dal precedente Optimus. A parte questo punto, vediamo il SanDisk Optimus Eco e l'Intel SSD DC S3700 molto vicini, ognuno capace di svolgere determinati compiti in modo incredibilmente buono. Entrambi sono prodotti davvero convincenti.