Android prende sul serio la sicurezza

Arriviamo all'ultimo dei nostri articoli dedicati alla storia di Android, incentrato sull'ultimo anno. È stato un periodo di grandi cambiamenti per Google e il mondo degli smartphone; cambiamenti che hanno preparato ciò che sarà Android nel 2016.

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a cura di Tom's Hardware

Android prende sul serio la sicurezza

Non passa settimana senza che qualcuno, da qualche parte, affermi che il nostro smartphone Android è vulnerabile a un nuovo attacco e al furto di dati personali. Nel 2015 le minaccia più rilevanti sono state Stagefright e Fake ID, che avevano nome proprio e logo. Non è una cosa che dovrebbe sorprenderci, perché essere il sistema operativo più usato del pianeta comporta che vi siano anche molte persone interessate a sfruttarne gli utenti per scopi illeciti. Ed è un argomento che ben si presta ai titoli degli articoli.

stagefright fake id

Negli ultimi anni la sicurezza su Android, e sugli smartphone in generale, ha creato un giro d'affari molto grosso. Le società specializzate si sono concentrate su questo sistema operativo, e investono tempo e risorse per scovarne possibili falle. I premi riconosciuti da Google possono essere sostanziosi, ed è più facile vendere alle persone un software di sicurezza quando puoi anche mostrare come funziona e cosa può fare. Una buona presentazione in un contesto come quello delle conferenza Black Hat può fare la differenza sul bilancio.

Da Stagefright a Fake ID, le minacce Android avevano nome proprio e logo.

Non è necessariamente una brutta cosa. Parliamo di problemi che devono essere risolti, e renderli pubblici è un buon modo di arrivare a tale risultato. Ma questo tipo di comunicazione può anche avere l'effetto di desensibilizzarci, e quando emerge un problema di cui ci si dovrebbe preoccupare finisce che non prestiamo la dovuta attenzione. Sentiamo così tanto spesso gridare al lupo che non ci preoccupiamo più dei veri allarmi.

Android security bulletin

Alcuni di questi problemi causano preoccupazioni legittime, ma molte volte la minaccia è concreta solo se si "spengono" le funzioni di sicurezza predefinite in Android, per esempio abilitando l'installazione da fonti sconosciute o la comunicazione USB, o scaricando qualcosa di poco trasparente da siti inaffidabili. Se si apre la porta o si lascia la chiave in bella vista, dopotutto, possono succedere cose sgradevoli - soprattutto se poi non si fa attenzione.

Google e le persone che fanno gli smartphone sono piuttosto attente alla sicurezza. In passato questo significava aggiornamenti che arrivavano più o meno casualmente con correzioni e miglioramenti di sicurezza. Ma nel 2015 è cominciata la pubblicazione di aggiornamenti mensili. Google crea una lista di correzioni per Android, e aiuta i produttori a integrarle. I produttori verificano le proprie versioni di Android, e fanno la stessa cosa. Naturalmente non tutti i telefoni ottengono gli importanti aggiornamenti di cui avrebbero bisogno, e a volte ci si mettono di mezzo anche gli operatori telefonici a rendere le cose ancora più complesse. Sono cose che andrebbero prese in considerazione quando si compra uno smartphone Android.