Project Fi: Google diventa operatore virtuale

Arriviamo all'ultimo dei nostri articoli dedicati alla storia di Android, incentrato sull'ultimo anno. È stato un periodo di grandi cambiamenti per Google e il mondo degli smartphone; cambiamenti che hanno preparato ciò che sarà Android nel 2016.

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a cura di Tom's Hardware

Project Fi: Google diventa operatore virtuale

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Dopo anni di voci e speculazioni, Google ha deciso di entrare nel mondo degli operatori mobile, negli Stati Uniti. E lo ha fatto con il tipico stile di Google, con l'avvio di Project Fi nell'aprile 2015. Non ci furono eventi speciali né fanfare, ma solo un post sul blog ufficiale di Google e qualche video su YouTube.

Non si poteva certo dire che i sogni di molti fan di Google si stessero avverando, non quelli che vedevano Google comprare e installare torri di ripetizione per il segnale e farsi una propria rete. Project Fi aveva un approccio più pragmatico, e sostanzialmente rendeva Google un operatore virtuale (MVNO, Mobile Virtual Network Operator). Usava la rete degli operatori T-Mobile e Sprint.

Project Fi sostanzialmente rendeva Google un operatore virtuale basato sugli operatori T-Mobile e Sprint.

Avere due reti di appoggio significa che è possibile passare da una all'altra secondo quella che offre la migliore copertura e velocità; tutto con un unico numero di telefono fornito da Google, in particolare i servizi Google Voice e Google Hangouts.

La sigla "Fi" nel nome del progetto rimanda a uno dei dettagli più importanti di Project Fi, vale a dire la possibilità di ricorrere alle connessioni Wi-Fi ogni volta che è possibile. C'è una nuova applicazione di sistema che si chiama "Wi-Fi Assistant" e che può, con l'autorizzazione dell'utente, collegarsi automaticamente a tutte le reti Wi-Fi aperte, e farci così risparmiare il piano dati. Il collegamento Wi-Fi permette di fare chiamate e mandare messaggi, e il passaggio alla rete cellulare avviene senza soluzione di continuità.

project fi battery nexus 6

Il prezzo non è quel che si dice "rivoluzionario", ma in generale ce lo si poteva permettere e soprattutto era semplice. 20 dollari al mese per chiamate, messaggi e servizi, più altri 10 dollari per ogni gigabyte di dati – senza limitazioni all'uso. I dati pagati ma non utilizzati si aggiungono a quelli disponibili il mese successivo, e non è possibile incappare in spese aggiuntive impreviste. Lo stesso vale per i dati internazionali, che anche in questo caso costano 10 euro per gigabyte. È un sistema che semplifica molto l'uso dello smartphone, e libera i clienti dal legame con gli operatori tradizionali.

Al momento del lancio Google Fi funzionava solo con il Nexus 6, che era il Nexus più recente. Non era uno smartphone che potesse piacere a tutti, ma le cose si sono fatte più interessanti con l'uscita del Nexus 5X e del Nexus 6P, anch'essi compatibili con Project Fi. Ora i consumatori statunitensi hanno tre smartphone Nexus tra cui scegliere per avere Google come operatore.

Il prezzo non è quel che si dice "rivoluzionario", ma in generale ce lo si poteva permettere e soprattutto era semplice.

Otto mesi dopo l'introduzione di Project Fi il servizio era ancora a inviti, che erano diventati più facili da ottenere. Google sembra soddisfatta del ritmo lento con cui questo progetto sta crescendo. Di certo le cose si faranno più "grandi" a lungo termine; Google per ora ha messo un piede nel mondo degli operatori statunitensi, ma presto potrà giocare alla pari o quasi con i più grandi del settore.