Il Nexus 5 e KitKat

Nel 2013 la versione Android di riferimento era Jelly Bean. HTC stupì il mondo con il suo smartphone HTC One M7 e Samsung rispondeva con uno sforzo di marketing dalle proporzioni bibliche. LG entrava in competizione con il G2, e Google ampliava i propri orizzonti con nuovi dispositivi.

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a cura di Tom's Hardware

Il Nexus 5 e KitKat

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Dopo oltre un anno di Jelly Bean, in diversi gusti, alla fine del 2013 era il giunto il tempo per una nuova versione di Android. All'epoca si parlava di Key Lime Pie, ma il 3 settembre di quell'anno fu presentato Android 4.4 KitKat. Era abbinato a un'insolita partnership con Nestle, grazie a cui il robottino verde finì sulla confezione di milioni di dolcetti in tutto il mondo. Era un'epoca di annunci inattesi, tra l'altro: Microsoft aveva annunciato da pochissimo l'acquisizione di Nokia.

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Il linguaggio di design Holo si era evoluto dal 2011, ma l'aspetto di Android non era cambiato più di tanto nei due anni precedenti. KitKat in sé non rappresentava una rivoluzione dell'estetica di Android, ma era senz'altro un cambiamento profondo. Le barre di stato traslucide e i pulsanti software in un certo senso ingrandirono gli schermi da 5 pollici dell'epoca, e la tavolozza di colori più chiara rese l'interfaccia più gradevole.

Anche il launcher integrato fu rivisto, in particolare con l'integrazione di Google Now nella schermata più a sinistra; sottolineava l'importanza della ricerca predittiva in Android. Il dialer, l'applicazione telefonica, fu migliorata con il riconoscimento automatico del chiamante tramite l'account Google e i relativi dati. Era la versione di Android più affine a Google mai vista fino a quel momento, e il punto di partenza della strada che ci avrebbe portato a Lollipop.

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C'erano anche diversi altri miglioramenti non immediatamente visibili, come la compatibilità con quantitativi di RAM superiori ai 512 MB, o con nuovi sensori come i contapassi – molto importante per l'abbinamento tra smartphone e smartwatch Android Wear.

Era anche il momento per un nuovo smartphone Nexus, vale a dire il Nexus 5 di LG.

Era il secondo Nexus realizzato da LG. Non aveva la parte posteriore in vetro del Nexus 4, ma in compenso l'hardware era molto potente. C'era il nuovo processore Snapdragon 800 e uno schermo 1080p, racchiusi nel case di plastica. Certo, il Nexus 5 non era bello, esteticamente, alla pari di concorrenti come l'iPhone o l'HTC One M7, ma non era questo il punto. Piuttosto, era la porta di accesso per una nuova versione di Android più legata che mai all'ecosistema di servizi Google.

Il Nexus 5, naturalmente, era anche un prodotto fantastico per i nerd di tutto il mondo, ma il fatto è che per apprezzarlo non dovevi essere un fanatico di Android.

Il Nexus 5 era un ottimo telefono anche per i normali consumatori, non solo per i grandi appassionati. Era presente la connettività LTE, che era praticamente un dettaglio scontato per un nuovo smartphone. La fotocamera era abbastanza valida per gli standard del 2013, senz'altro migliore rispetto a quella dei Nexus precedenti. Il Nexus 5, naturalmente, era anche un prodotto fantastico per i nerd di tutto il mondo, ma il fatto è che per apprezzarlo non dovevi essere un fanatico di Android.

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Il difetto? Un'autonomia non proprio entusiasmante, dovuta alla batteria relativamente piccola, da 2.300 mAh, ad alimentare il potente hardware. Questo non impedì al Nexus 5 di entrare nel cuore di molti consumatori in tutto il mondo – e a una nuova versione uscita nel 2015.